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Che cos’è DMOKA®?
DMOKA, o Deprogrammazione attraverso i Movimenti Oculari, Cenestesici e (A)uditivi, è una tecnica che appartiene all’approccio neuro-emozionale.
DMOKA permette di desensibilizzare shock ed eventi traumatici recenti e lontani rimasti in memoria nel cervello, e di disattivarne l’impatto negativo.
Molto spesso lo shock inibisce la possibilità di integrazione dell’evento traumatico, che dal cervello emozionale continua così a influenzare profondamente le strutture più recenti del cervello designate a percepire il senso di realtà e la coscienza. Questo si riflette in modo fortemente limitante nella vita di tutti i giorni.
Come funziona DMOKA?
Nel nostro cervello esiste un sistema innato di elaborazione delle informazioni. Gli studi su cui si basa DMOKA evidenziano però che le esperienze traumatiche possono inibire questo meccanismo. L’informazione rimane allora racchiusa in una rete neurale che conserva sempre le stesse sensazioni fisiche, emozioni e convinzioni del momento di origine del trauma.
E’ come se l’esperienza, non risolta e non integrata, rimanesse intrappolata in un circuito chiuso che continua senza risoluzione; esperienze del presente possono facilmente mettere in vibrazione e risvegliare a livello inconscio quei contenuti. Questa situazione mantiene uno stato generale più o meno intenso di stress, ansia ed emozioni di sofferenza.
Attraverso stimoli visuali, uditivi, e cenestesici, DMOKA favorisce l’abbassamento del livello di stress legato all’esperienza traumatica. Fondamentali sono le serie di veloci movimenti oculari eseguiti mentre la persona rimane focalizzata sulla memoria emotiva legata all’evento. Non appena lo stress diminuisce, l’informazione può uscire da quella rete neurale che la teneva registrata in modo fisso nel livello limbico e ridiventa disponibile per aree più evolute del cervello che possono finalmente digerirla e integrarla.
A questo punto si facilita l’acquisizione di nuovi punti di vista rispetto a quell’esperienza difficile, che può ora diventare la base a livello inconscio della forza e della saggezza generate dalla coscienza di averla superata. Può essere necessario trattare più eventi allo stesso modo. DMOKA ha dimostrato di favorire il superamento del trauma spesso in tempi veloci, e si sta affermando come uno strumento prezioso nel riequilibrio corpo/mente per la sua efficacia.
Com’è nata DMOKA?
Le origini di DMOKA si trovano nelle tecniche che utilizzano i movimenti oculari e inoltre lo yoga per gli occhi, la ginnastica oculare e i trattamenti ortottici, così come nell’ Ipnosi, nella PNL e nelle terapie umanistiche. Questo approccio è nato dalle esperienze e dalla pratica professionale di Pascale Chavance, medico ortottista, e di Gilles Placet, esperto di Analisi trans-generazionale, Ipnosi, PNL e Costellazioni sistemiche.
In cosa consiste una sessione di DMOKA?
Si inizia la sessione con la valutazione della condizione della persona e della sua storia e la costruzione di una relazione di fiducia tra operatore e cliente. E’ in questa fase che vengono identificate le priorità della persona e l’evento traumatico sul quale è necessario focalizzarsi con il trattamento. In queste prime fasi viene spiegato il metodo, si identifica nel dettaglio qual è lo stato positivo che si desidera consolidare al posto del negativo, e si inizia a lavorare sul rafforzamento di risorse e ricordi positivi. Durante l’elaborazione e la successiva stimolazione il cliente rimane sempre cosciente e presente.
Successivamente l’operatore valuta quali posizioni oculari comunicano più disagio al cliente in collegamento all’evento traumatico prescelto, si identifica la parte che ha l’impatto più forte nell’evento stesso, e quali pensieri, emozioni e sensazioni fisiche di disagio essa ancora suscita.
Al termine di questa fase di preparazione inizia la desensibilizzazione. Il cliente è invitato a focalizzarsi sugli elementi del ricordo precedentemente individuati, a eseguire i movimenti oculari che vengono indotti lasciando andare la mente, e a notare quello che accade.
La stimolazione bilaterale dei movimenti oculari avviene in brevi set, scanditi da momenti di feedback, in cui il cliente può riferire su pensieri, emozioni, immagini, sensazioni e altri ricordi che possono emergere, e viene aiutato nell’integrazione di quanto si manifesta. La stimolazione bilaterale può essere sia oculare – cioè il cliente muove gli occhi seguendo i movimenti indotti dall’operatore – oppure avvenire tramite tapping (tamburellamenti ritmici) che l’operatore esegue sulle mani della persona.
Per aiutare la desensibilizzazione dell’evento traumatico, con i movimenti oculari si introducono anche delle frasi positive, elaborate di concerto, per aiutare la transizione verso lo stato desiderato. Di solito sono necessarie più sessioni per arrivare a una totale risoluzione dell’evento disturbante, specie se traumatico e di vecchia data.
Alla fine della sessione di DMOKA, la persona percepisce un cambiamento rispetto all’evento traumatico trattato: esso può presentarsi “registrato” internamente con diverse modalità sensoriali rispetto a prima, che permettono l’emergere di nuove prospettive più utili e positive. Soprattutto, si registra una diminuzione delle emozioni sgradevoli e delle sensazioni corporee ad esse associate. La persona inizia a sentire che l’esperienza traumatica può rimanere nel passato, che è sopravvissuta e ha sviluppato risorse a livello inconscio che la rendono più forte e capace di affrontare le avversità. La chiusura della seduta è dedicata alle istruzioni su come portare avanti autonomamente l’integrazione fino alla seduta successiva.
Non è facile definire quante sessioni saranno necessarie; ogni persona è unica e risponde in modo diverso. Dipende anche dal tipo di problema trattato, dal numero di eventi traumatici vissuti, dalla loro entità, e dalle circostanze di vita. Potranno essere necessarie solo 4 o 5 sedute, oppure di più, in particolare per problematiche complesse, cui non è facile accedere.
Che benefici favorisce DMOKA?
I disturbi su cui è possibile intervenire con DMOKA, per favorirne l’integrazione e la risoluzione, sono svariati: disturbi da stress post traumatico (anche in seguito a violenze, o stupro) traumi, shock, lutto, stress, paure incontrollate, senso di inadeguatezza, stati ossessivi, dipendenze, stati depressivi, senso di colpa, collera, risentimento, gelosia, e i comportamenti inappropriati che spesso accompagnano questi stati, come pure dolori e problemi fisici.
Oltre alla possibilità di integrare le esperienze dolorose, DMOKA facilita una riprogrammazione per cambiare le convinzioni limitanti e attivare nuovi comportamenti positivi, favorendo benessere, leggerezza e pace interiore.
E’ possibile utilizzare DMOKA anche con le persone non vedenti, favorendo il riequilibrio attraverso il suono e il tocco.
Per saperne di più:
Guarire Una nuova strada per curare lo stress, l’ansia e la depressione senza farmaci né psicanalisi, David Servan Schreiber, ed. Sperling Paperback
Yoga des yeux, Margaret Dars Corbett, Éditions Marabout