Milton Erickson: Ipnosi e Guarigione
Questo articolo è dedicato ad approfondire la conoscenza di quella che possiamo definire la fonte più attendibile delle informazioni che riguardano l’inconscio, lo psichiatra americano Milton Erickson, il creatore dell’Ipnosi moderna, l’ipnoterapeuta più influente del XX secolo, e non solo per renderci conto di come poteva conoscere così a fondo l’inconscio, ma anche perché si tratta di uno dei più meravigliosi esemplari di essere umano che abbiano mai visitato questo nostro pianeta.
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Milton Erickson, ipnosi e sciamanesimo?
Con lui l’uso delle metafore, ispirate dal mondo interiore della persona (o “mappa” personale) diventa arte pura. I suoi interventi verbali erano costruiti con una comprensione profondissima dei programmi inconsci della persona a cui si rivolgevano, e contenevano schemi linguistici raffinati e nascosti capaci di motivare al cambiamento. Difficile definire il suo lavoro, “per via del suo strano modo di porsi a metà strada tra il guaritore e il poeta, tra lo scienziato e il bardo”, dalla Prefazione a “La mia voce ti accompagnerà” , libro molto bello di piacevole lettura su come Erickson usava metafore, aneddoti, divagazioni umoristiche, enigmi e storie varie per motivare il cambiamento nei clienti.
Gli studi su di lui e sul suo metodo sottolineano che si rivolgeva sempre all’intenzione positiva dietro a ogni comportamento. Per sintetizzare il suo messaggio possiamo usare questa sua affermazione “abbi fiducia nell’inconscio”.
Magia dell’inconscio
A proposito dell’opera “Milton Erickson, un guaritore americano” che raccoglie i ricordi dei familiari e dei più stretti collaboratori, documento prezioso e di piacevolissima lettura, (di cui si può scaricare qui un estratto in pdf) ecco cosa dice Anthony Robbins: “Un libro di una ricchezza straordinaria. Attraverso una sapiente fusione delle sue stesse parole con quelle dei suoi familiari e colleghi, conoscerete Milton Erickson come mai prima d’ora. Le somiglianze tra Erickson e gli sciamani portano il lettore ad interrogarsi sul potere dei legami e di quanto sia possibile realizzare nel mondo con una mente aperta.”
Proprio questo desidero sottolineare con la storia di Milton Erickson, che l’inconscio è magico – è come un grande bambino che ha un potere illimitato (viene anche chiamato Il Bambino interiore), ma ha bisogno di una madre (la mente conscia) che lo comprenda, lo ami e sappia motivarlo e guidarlo opportunamente.
Milton Erickson, l’ipnosi può guarire
Milton Erickson (1901 – 1980), nacque in una capanna di tronchi col pavimento di terra battuta in Nevada, nella città mineraria di Aurum, secondo di undici figli. Il padre Albert si era spinto fin lì con la famiglia per cercare l’argento. Nel 1906 la famiglia con un carro da pionieri si trasferì in una fattoria, in una zona rurale nel Wisconsin, nel Middle West, dove Erickson crebbe aiutando attivamente la famiglia fino al college. L’amore per la natura e lo spirito pionieristico rimasero sempre una sua caratteristica.
Possiamo affermare che Erikson sia un perfetto rappresentante dell’archetipo del guaritore malato – colui che impara a guarire gli altri guarendo prima di tutto se stesso. Era infatti affetto da parecchi handicap: allergie, daltonismo, sordità tonale, dislessia, e fu colpito due volte dalla poliomelite. Nella sua vita dovette fare appello a tutte le sue risorse e sviluppare un profondo contatto di conoscenza e collaborazione con il suo inconscio per superare i gravi problemi di salute e conservare quella gioia di vivere, creatività e positività che lo hanno sempre caratterizzato.
Nel 1919, a 17 anni, ebbe un gravissimo attacco di polio che gli paralizzò tutto il corpo. Fu curato a casa, e i medici erano convinti che non sarebbe sopravvissuto. Erickson, che inizialmente poteva muovere solo gli occhi, riprese invece a camminare e a parlare, creando da solo un sistema di rieducazione muscolare basato sull’osservazione dei suoi ricordi sensoriali e della sua sorellina minore Edith, che in quel momento stava imparando a camminare. Applicò il suo metodo muscolo per muscolo, articolazione per articolazione e in qualche mese reimparò a camminare con le stampelle e a tenersi in equilibrio sulla bicicletta. Si iscrisse all’Università e dopo circa un anno dall’attacco di polio partì da solo per discendere in canoa il Mississippi per 2000 Km, provvisto di stampelle, il necessario per campeggiare, viveri per due settimane, e cinque dollari in tasca. Superò brillantemente tutte le sfide del viaggio sul fiume: lottare contro il vento, superare una diga, campeggiare, lavorare presso alcuni contadini e cucinare per dei campeggiatori per pagarsi le spese. Al ritorno, 10 settimane dopo, aveva ancora il denaro con cui era partito, e, cosa più importante, era in grado di camminare senza stampelle, pur zoppicando leggermente.
Dopo la laurea in medicina si specializzò in psichiatria e passò poi all’ipnoterapia. Insegnò all’Università del Michigan finché a causa dei suoi disturbi allergici decise di spostarsi a Phoenix, nel clima secco dell’Arizona. Qui intraprese la professione privata e lontano dai conformismi universitari, potè finalmente dare libero sfogo alla sua creatività. Ben presto si cominciò a parlare di questo modesto psichiatra di Phoenix che riceveva i pazienti a casa propria, li faceva attendere in salotto in mezzo ai suoi otto figli e ai cani di famiglia, e otteneva risultati incredibili… La voce arrivò a Palo Alto dove l’antropologo Gregory Bateson stava conducendo delle ricerche sui “paradossi dell’astrazione nella comunicazione” ( o “doppio legame”) ed egli decise di mandare i suoi collaboratori Jay Haley e Richard Weakland a studiare Erickson. Haley rimase affascinato da questo ipnoterapista, e sulla sua metodologia scrisse “Terapie non comuni” che consacrò Erickson come un maestro di terapia strategica.
Milton Erickson e l’autoipnosi per la gestione del dolore
Erickson ha sempre affermato una fiducia assoluta nelle capacità dell’inconscio di recuperare la salute e l’armonia, quando stimolato opportunamente, e non si è mai fermato davanti ad alcuna diagnosi negativa. Lo scopo dell’ ipnosi di Milton Erickson è quello di accedere al potenziale inconscio e alla capacità naturale di apprendere del cliente, depotenziando al contempo i suoi schemi limitanti.
All’età di 51 anni fu colpito da quello che inizialmente fu diagnosticato come un secondo attacco di tipo diverso di paralisi infantile, e successivamente come sindrome post-poliomelite; da qui ebbe nuovi problemi a camminare. L’anno dopo, con il supporto di due bastoni, riuscì comunque a compiere una difficile escursione sulle montagne dell’Arizona. A causa dei postumi della polio, che gli provocò anche un’aritmia cardiaca, soffrì di terribili dolori muscolari cronici, e per gestire la situazione si aiutava quotidianamente con l’autoipnosi. Fin dal 1967 si servì di una sedia a rotelle, data la progressiva paralisi delle gambe e di un braccio, dopo il secondo attacco di polio. In tutto questo non perse mai il buon umore e la gioia di vivere e lavorare, e rappresenta un raro caso dove lo straordinario successo professionale si coniuga con una felice vita familiare.
Fu proprio dopo essersi ripreso dal secondo attacco di poliomelite che iniziò il periodo più pieno e soddisfacente della sua carriera come terapeuta, scrittore, consulente, insegnante e alla fine come leader mondiale nell’ipnosi clinica.
Ipnosi Ericksoniana
Si contano più di trenta opere scritti da altri sul pensiero e il lavoro di Erickson, mentre egli non ha lasciato nessuna formulazione del suo metodo. Non si considerò mai un seguace di nessuna scuola e per tutta la sua carriera non volle mai legarsi a nessuna teoria, osservando come i seguaci delle varie correnti dimostrassero troppo spesso una tale rigidità da inibire l’accesso al vero potenziale terapeutico. Pubblicò invece numerosi articoli (circa 150) nel corso dei suoi 50 anni di pratica professionale, durante la quale ipnotizzò quasi 30.000 soggetti, con un gran numero di sedute sperimentali e dimostrative.
Conosciuto come il padre degli approcci paradossali, Milton Erickson si serviva magistralmente dell’uso della voce e degli schemi linguistici che usava per evocare in modo casuale ed indiretto il potere inconscio e le capacità celate nella persona. Usava affermare: “l’ipnosi non esiste, tutto è ipnosi!”. La sua abilità era proprio evocare il potere inconscio del cliente e poi stimolare indirettamente la struttura interna a risistemarsi al meglio. Tutto ciò gli permetteva di ottenere risultati stupefacenti in una altissima percentuale di casi. La sua pratica dell’ipnosi come terapia breve si può definire un’arte raffinatissima, difficilmente eguagliabile.
Le idee originali di Erickson sulla medicina psicosomatica e sul rapporto tra mente e corpo offrono una guida di straordinario valore per chiunque lavori nel campo dell’aiuto. I suoi esperimenti, le sue tecniche di guarigione ipnotica e le sue geniali intuizioni sono alla base dell’Ipnosi Ericksoniana e hanno stimolato tutto un nuovo settore di ricerca e di espressione terapeutica che vede psiche, mente e cervello integrati tra loro a modulare i processi sia del disagio che della salute.