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Possiamo definire l’Ipnosi conversazionale (Conversational Hypnosis) l’arte di usare la parola e in senso più ampio la comunicazione (quindi anche il corpo) per stimolare l’inconscio a realizzare gli obiettivi del cliente.

Lo psichiatra Milton Erickson, è ritenuto il più grande terapeuta di tutti i tempi. Erickson, considerato universalmente il padre dell’ipnosi moderna, è il fautore di un modo naturale e spontaneo di indurre stati di coscienza alterata, lontanissimo dai rigidi schemi dell’Ipnosi classica.

Milton Erickson  e l’Ipnosi conversazionale

Se oggi si parla di Ipnosi conversazionale lo dobbiamo a lui. Egli fece dell’utilizzo della parola e della voce, degli schemi linguistici e del linguaggio corporeo un’arte raffinatissima di comunicazione con l’inconscio del cliente, per facilitare il miglioramento desiderato.

L’abilità di Erickson di indurre, soltanto  conversando, sia stati di trance di varia profondità, che i fenomeni ipnotici classici, è leggendaria.

Tecnicamente l’Ipnosi conversazionale  è molto simile ad una normale conversazione, ma induce,  a insaputa del soggetto,  uno stato di attenzione focalizzata paragonabile a quella che si raggiunge con la trance ipnotica classica.

In realtà, anche se non ne siamo consapevoli, abbiamo  dimestichezza con stati di trance “naturali”, momenti più o meno lunghi in cui usciamo dall’abituale presenza della mente razionale e ci “perdiamo” in un altro spazio sospeso.

Queste esperienze possono prodursi quando siamo profondamente assorti in un’attività: pensando, leggendo, ascoltando musica, guardando un film, guidando in un percorso abituale, facendo il bagno nella vasca o in mare, scrivendo o dipingendo, ecc.  Questo spazio in cui la mente conscia è distratta o riposa è lo stato ottimale per  la mente inconscia per ricevere suggestioni e guida.

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Per Erickson l’inconscio, pur costituito da un insieme di parti, è un’entità distinta con profonda intelligenza, creatività illimitata e un sistema di apprendimento ben preciso, e utilizza tutto ciò per  generare soluzioni utili e efficaci.

Queste abilità e capacità inconsce possono risultare bloccate o disorganizzate da traumi e sofferenze di vita dell’individuo non integrati. Il compito, e l’abilità,  dell’ipnotista, nella prospettiva ericksoniana, è di saper  indurre  una riprogrammazione delle memorie traumatiche e una riorganizzazione delle risorse inconsce della persona, per favorire il risultato desiderato.

L’Ipnosi conversazionale: in cosa consiste?

Possiamo definire l’Ipnosi conversazionale  una particolare metodologia applicata al linguaggio. Tramite l’uso della parola e degli schemi linguistici estrapolati dagli insegnamenti di Erickson (il famoso Milton Model) l’ipnotista guida l’attenzione conscia e inconscia dell’ascoltatore, con l’intento di fornire suggestioni utili al raggiungimento del risultato desiderato.

Un linguaggio che utilizza le modalità della mente inconscia: parole chiave, formule evocative e simboliche unite a immagini colorate  suggestive e attraenti, e a suoni e musiche, è quel che mette in campo ogni giorno la pubblicità!

L’ipnosi conversazionale, oltre a stimolare la fantasia dell’inconscio, applica un approccio comunicativo che permette di parlare alla parte inconscia dell’individuo senza mettere in atto approcci che potrebbero indurre resistenze mentali consce o emozionali dell’ascoltatore.

Può accadere infatti che, se si cerca di indurre una trance ipnotica direttamente, si manifestino barriere di resistenza, sia a livello mentale che emozionale. L’obiettivo è quindi stabilire una buona comunicazione con l’inconscio del soggetto, e  indurre uno stato di trance naturale, in modo indiretto.

Il primo passo è creare quello che viene definito rapport , una relazione di particolare sintonia con l’interlocutore, per generare fiducia, assecondando il suo sentire ma cercando anche di favorire punti di vista più utili sulle questioni esposte, e il dubbio sulla correttezza di certi ragionamenti negativi.

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Si  può  guidare l’attenzione dell’ascoltatore  in modo tale da evidenziare che non sta evidentemente facendo quanto in suo potere per favorire la risoluzione del problema in oggetto,  e aiutarlo a identificare i conflitti che lo portano a mantenere lo status quo, mentre dice di voler cambiare.

Già soltanto modificare il punto di vista rispetto a se stessi e alla propria “storia” può aprire la mente a cambiamenti straordinari.

Una volta che siano stabiliti rapport  e fiducia,  si inseriscono nella comunicazione suggestioni sottoforma di suggerimenti indiretti,  sempre in sintonia e nel pieno rispetto della “mappa”, o modello del mondo, del cliente.

Anche linguaggio del corpo e tono della voce sono elementi da tenere sotto controllo durante l’applicazione della tecnica, perché forniscono un valido aiuto alla pervasività del messaggio che si sta trasmettendo.

L’Ipnosi conversazionale  e  la comunicazione

I principi alla base dell’Ipnosi conversazionale, assieme ad alcune tecniche di PNL,  sono usati da numerosi personaggi pubblici che vengono percepiti come persone di grande carisma. Per esempio, gli schemi a cui ci riferiamo, erano riconoscibili nei discorsi di Martin Luther King  Barak Obama.

Molti politici sfruttano i principi di Ipnosi conversazionale nei loro discorsi. Si inizia con affermazioni semplici e incontrovertibili, sulle quali ogni spettatore dentro di sé non può che concordare. Poi, man mano che si procede nel discorso, il numero delle affermazioni sale esponenzialmente, portando lo spettatore ad un livello di trance ipnotica indotta dai numerosi “sì” inconsciamente affermati.

Da qui si procede promuovendo le fasi del dubbio su posizioni contrarie al messaggio e l’inserimento di suggestioni che favoriscono l’obiettivo dell’oratore, portando chi ascolta a vedere le cose esattamente come chi parla, e a questo punto il messaggio non si mette più in discussione.

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Tecniche per il cambiamento

Sempre più numerose sono le tecniche a disposizione dell’uomo dei nostri giorni che mostrano di essere efficaci  strumenti per aiutare la mente a cambiare, se lo desideriamo.

L’Ipnosi di stampo ericksoniano, la Programmazione NeuroLinguistica, o PNL,  e l’ Autoipnosi  sono gli strumenti d’elezione per comunicare con l’inconscio e favorire una riorganizzazione delle sue risorse illimitate.

Anche le tecniche di Psicologia Energetica, come, per citare solo quelle di mia competenza, EFT, EFT-I e TAI,  stimolano l’inconscio in modo potente a riorganizzarsi per l’obiettivo desiderato.

La Psicologia Energetica è caratterizzata dall’uso di strategie psicologiche e comunicative associate alla stimolazione con i polpastrelli di specifici punti dei meridiani facilmente reperibili (una sorta di agopuntura senza aghi).

La combinazione di stimolazione energetica e verbalizzazione di ciò che viene avvertito come problema può favorire  rapidamente  la trasformazione e il superamento di svariati problemi psicologici e psicosomatici, supportando gli auspicati cambiamenti emotivi, cognitivi e comportamentali.

La nostra tendenza è sperare in una sorta di intervento magico che ci salvi dai limiti della nostra vita, quando invece l’unico ad avere la bacchetta magica è il nostro inconscio! Quindi dipende da noi saperlo coinvolgere e motivare ad essere il nostro miglior  alleato …

FONTI

https://www.scuolapnl.it/pnl/persuasione-ipnosiconversazionale/

https://www.pmi.it/economia/lavoro/articolo/4917/ipnosi-conversazionale-nel-lavoro-persuadere-parlando.html