Uno Sguardo sui 12 Archetipi di Jung – 1A Parte
Diamo uno sguardo sui 12 archetipiindividuati daCarl Gustav Jung: si tratta di modelli di base, forme primordiali comuni a tutti gli individui utili per riconoscere e descrivere modelli di comportamento ricorrenti.
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Secondo Jung questi archetipi sono radicati nell’inconscio collettivo dell’umanità e influenzano il modo in cui le persone pensano, sentono e si comportano.
Essi sono la Persona, l’Ombra, l’Anima e l’Animus, la Grande Madre, il Padre, il Fanciullo Divino, l’Eroe, il Vecchio saggio, il Briccone, il Sé. Oggi ci dedichiamo a comprendere meglio i primi due: la Persona e l’Ombra.
Uno Sguardo sui 12 Archetipi di Jung: la Persona
L’archetipo della Persona, è quello che appare per primo nella lista dei 12 archetipi principali di Jung, e non a caso. E’ infatti, tra tutti, il modello che si manifesta più spesso nella vita di tutti i giorni.
Non a caso il termine “Persona” ha origini latine tese ad indicare la maschera teatrale che si indossa prima di entrare in scena, e questo archetipo racchiude non solo ciò che l’individuo tende a mostrare per rispondere a specifiche esigenze del contesto, ma anche la propria aderenza, del tutto o in parte inconsapevole a regole e convenzioni sociali.
A proposito di questo archetipo Jung affermava “Tutto sommato, la Persona non è nulla di ‘reale’. È un compromesso fra l’individuo e la società su ‘ciò che uno appare’”.
Con questa affermazione Jung indica che in noi sono presenti non una, ma più maschere che ciascuno di noi indossa per mostrarsi al mondo esterno, a racchiudere una personalità pubblica in opposizione a una personalità più intima e reale che si nasconde dietro alla facciata sociale.
Possiamo affermare che l’archetipo della Persona sia come una sorta di figura difensiva interiore che ciascuno di noi possiede, una sorta di scudo psichico che è lì per proteggere la nostra essenza più profonda dal mondo esterno. Nella pratica ciò si traduce nell’immagine pubblica che decidiamo di offrire alla società e nella relazione con gli altri.
Se però non siamo consapevoli che questa sarebbe appunto soltanto un’immagine di facciata, possiamo rimanere intrappolati nel bisogno di uniformarci ai tanti comportamenti standardizzati della società del momento, a scapito dell’espressione della nostra essenza più vera.
In questo caso la conseguenza sarà di alimentare nevrosi, paure e falsi bisogni di ogni tipo, alimento preferito dell’ego, o falso sé, con poca o nulla coscienza del nostro vero Sé.
Possiamo perciò riconoscere l’archetipo della Persona come il prodotto di processi bidirezionali: non solo lo scudo di cui l’individuo si serve per proteggersi dall’esterno, ma anche la richiesta dell’ambiente stesso a uniformarsi a comportamenti, mode, e modi di pensare predefiniti.
Da questo punto di vista risulta più semplice individuare come l’archetipo della Persona emerga nella vita di tutti i giorni: basti pensare al modo in cui ci definiamo nei contatti interpersonali.
Questo archetipo ci porta a identificarci, ad esempio, nel tipo di attività professionale che svolgiamo o nei titoli di studio acquisiti, presentando noi stessi e gli altri come un medico, un laureato o un impiegato e alimentando le rispettive maschere e aspettative in funzione della richiesta del contesto sociale.
Come per tutti gli archetipi, è possibile identificare un aspetto ambivalente, che può ostacolare la crescita e il benessere individuale. Il pericolo presente nel vivere l’archetipo della Persona è rappresentato dal soggiacere alle richieste degli standard pubblici imposti da ciascuna maschera.
Chi percorre questa strada deve necessariamente rimuovere e ignorare la sua autentica identità e i veri bisogni correlati e così facendo si espone alla nevrosi e a un malessere che dal piano psichico può trasferirsi al livello somatico.
Uno Sguardo sui 12 Archetipi di Jung: l’Ombra
L’archetipo dell’Ombra rappresenta il “lato oscuro” della nostra personalità. Si tratta di un mondo sotterraneo della nostra psiche nel quale si trovano l’essenza più primitiva, gli egoismi più profondi, gli istinti più repressi.
Tutto ciò che in noi è stato rifiutato e rimosso, assieme a tutti gli aspetti di cui ci vergogniamo ed è stato ritenuto inaccettabile e perciò gettato negli abissi più profondi del nostro essere, va a comporre l’Ombra.
Jung afferma: “Non si raggiunge l’illuminazione immaginando figure di luce, ma portando alla coscienza l’oscurità interiore”. Il nostro lavoro deve perciò necessariamente essere illuminare gradualmente con l’aiuto della consapevolezza quanto si trova nell’Ombra e integrarlo nella coscienza.
Possiamo notare che percezioni di questa dualità erano state già colte nell’inconscio collettivo della nostra società.
Il concetto della separazione e del conflitto tra la parte socialmente “addomesticata” e quella che emerge direttamente dall’Ombra non integrata ispirò per esempio Robert Louis Stevenson per il suo classico Lo strano caso del Dr. Jeckyll e Mr. Hyde, molto prima che Jung sviluppasse la sua teoria dell’archetipo dell’Ombra prendendo il termine da Friedrich Nietzsche.
Stevenson ha fatto ovviamente una rappresentazione esasperata del conflitto tra parte consapevole e parte Ombra. Ma anche se non abbiamo in noi un mostro pronto a esplodere in modo criminale non per questo possiamo smettere di esercitare la consapevolezza per riconoscere i nostri lati oscuri.
Tutto ciò che in un determinato momento è stato considerato “cattivo” dalla nostra educazione e dalle norme morali della nostra società, diventa l’Ombra oscura nel nostro inconscio.
Uno Sguardo sui 12 Archetipi di Jung: l’Ombra “personale” e quella “collettiva”
Jung spiega che ci sono diversi tipi di Ombre. L’archetipo dell’Ombra non dimora infatti soltanto nelle singole persone. A volte è presente anche in “gruppi di persone”, in sette, in alcuni tipi di religione o addirittura in certi partiti politici. Sono organizzazioni in cui l’Ombra può prendere il sopravvento con atti di violenza contro i singoli e l’umanità stessa.
E poi c’è anche l’Ombra impersonale, che contiene l’essenza del male più profondo, quella da cui emergono i genocidi, i delitti più efferati, la spietatezza delle guerre ecc.
Jung afferma che il nostro compito nella vita è di accettarci nella nostra interezza e integrare “la nostra ombra” nella personalità, per renderla cosciente e lavorare su di essa, affrontandola faccia a faccia.
Trascurarla e permetterle di continuare a operare nell’oscurità dell’universo inconscio, può privarci dell’equilibrio e dell’opportunità di essere felici.
Nelle dinamiche che fanno parte di questo concetto detto Ombra, ritroviamo paure, traumi del passato, delusioni e rimpianti che ci avvelenano, sogni non realizzati per indecisione che si trasformano in giudizi feroci e frustrazioni che minano dal profondo la percezione che abbiamo di noi stessi.
Uno Sguardo sui 12 Archetipi di Jung: integrare l’Ombra
Se li neghiamo, questi aspetti diventano demoni interiori sempre in sottofondo, che richiamano a noi situazioni negative. Se cerchiamo di non sentire la loro voce finiscono per controllarci, proiettando molto spesso sugli altri un’immagine di noi stessi che non ci piace.
La nostra crescita personale e il nostro benessere psicologico, dunque, dipenderanno sempre dalla nostra capacità di portare alla luce ciò che si cela nella nostra Ombra.
A seguito di questi atti di coraggio consapevole, inizierà un lavoro di integrazione essenziale per armonizzare le diverse parti della nostra psiche e ritrovare quelle qualità innate in noi di centratura, benessere e armonia.
Se ti ritrovi ad essere troppo identificato con le “maschere” della Persona che la tua personalità ti impone, o hai paura di confrontarti con i “mostri” che si celano nella tua Ombra, e perciò ogni tanto irrompono in modo inconscio e travolgono il tuo controllo, la ragione è sempre la stessa: traumi del passato non integrati.
Utilissime perciò le tecniche che ci permettono di riorganizzare la percezione delle nostre memorie, per liberarci dal dolore di vecchi traumi e programmi negativi, per esempio Ipnosi e Autoipnosi, PNL, DMOKA e Psych-K, e tecniche di psicologia energetica come EFT, EFT Integrata e TAI.
Solo quando siamo liberi dal dolore del passato infatti possiamo recuperare lo spazio per lasciare andare le resistenze, aprirci al cambiamento e fluire con la vita.
FONTI
Carl Gustav Jung, Gli archetipi dell’inconscio collettivo, ed Bollati Boringhieri
Robert Louis Stevenson, Lo strano caso del Dr. Jeckyll e Mr. Hyde, ed Gribaudo
https://lamenteemeravigliosa.it/archetipo-dellombra-lato-oscuro/