Tempi bui e Ho’oponopono, ovvero rimettere le cose a posto 2A Parte
Da quanto tempo sentiamo dire che ogni cosa è parte di un’unica energia e il Divino è dentro di noi?
Che il mondo esterno è uno specchio della nostra interiorità, ed è soltanto andando dentro per cercare la soluzione che anche l’esterno cambierà??!!
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Dalle tradizioni spirituali si può dire di tutti i tempi arriva la stessa informazione. Non si tratta di concetti nuovi e le persone più interessate a questi argomenti li conoscono e perlopiù li sottoscrivono, ma come fare a metterli in pratica nella vita di tutti i giorni?
Quali sono le differenze tra Ho’oponopono tradizionale e quello in uso attualmente?
Le qualità principali che fanno di Ho’oponopono uno strumento unico sono la semplicità e la potenza. Per chi ne accetta i presupposti e grazie a questa tecnica continua a pulire la propria mente, una serie di incredibili trasformazioni, piccole e grandi, si manifesta infatti a tanti livelli dell’esistenza, e posso confermarlo in prima persona. Questo metodo di guarigione che ci arriva dalla tradizione Huna delle Hawaii, è passato attraverso significative trasformazioni rispetto alla sua forma originale.
Ho’oponopono tradizionale era essenzialmente una pratica di gruppo per la cura di malattie fisiche e psicologiche e per risolvere problemi interpersonali, che richiedeva la partecipazione di tutti i componenti della tribù. Il punto di partenza era la disponibilità di tutta la comunità a sentirsi responsabile di quello che si manifesta nella vita del singolo, a trovare una soluzione tutti insieme, a mettersi in discussione per arrivare ad una riconciliazione. A questa pratica era necessaria la presenza dello sciamano e degli anziani come mediatori riconosciuti da tutte le parti in causa.
Morrnah Nalamaku Simeona, l’ultima sciamana Huna, ha elaborato Ho’oponopono in una forma aggiornata per la vita moderna e disponibile per tutti: Ho’oponopono dell’Identità del sé. Nella forma che utilizziamo ora non è più necessaria la presenza di altre persone e nemmeno l’interazione tra il guaritore, il soggetto e la persona con cui c’è il problema. Serve soltanto la comprensione che per cambiare o guarire è necessario mettere da parte il piccolo io separato (l’ego), e l’intenzione di affidarsi al Divino perchè ripulisca le memorie che richiamano lo stato indesiderato.
Grande importanza ricopre il ruolo della Dimensione Spirituale; secondo questa visione l’essere umano è sempre in contatto con forze sovrannaturali che possono ispirarlo e guidarlo attraverso l’intuizione, se egli si affida ad esse. Affidandoci al flusso del Divino in noi possiamo manifestare l’intenzione di essere risanati, guidati, e di poter compiere sempre azioni giuste.
Ho’oponopono non ha pretese di essere la verità, o una sorta di religione, e può essere affiancato ad ogni forma di fede e/o trattamento medico. Si tratta piuttosto di un modo di vivere, di un atteggiamento mentale, di un’espansione della consapevolezza caratterizzata dalla gratitudine e dalla fiducia, dal distacco dalla negatività. La pace e l’amore diventano un modo di essere anche nel mezzo dei problemi che ci ritroviamo a vivere. Il principale obiettivo di Morrnah era la pace all’interno di ogni individuo, perchè ogni uomo si riflette nella comunità, quindi nella società, nella nazione e nell’universo, e il mondo è un riflesso di ciò che accade dentro di noi.
Ho’oponopono: il mondo è uno specchio
A questo proposito è utile riportare l’esperienza dello psichiatra Ihaleakala Hew Len, che ha appreso la versione aggiornata di Ho’oponopono direttamente da Morrnah, ed è colui che maggiormente l’ha promosso nel mondo. Len è famoso perchè ha curato con Ho’oponopono quasi tutti i degenti del reparto di malattie mentali dell’ospedale psichiatrico criminale dove lavorava (meno tre che non hanno mostrato cambiamenti significativi), senza mai incontrarli, semplicemente prendendosi la responsabilità di averli creati come rispecchiamento di parti di sé.
Secondo le testimonianze del personale che prestava servizio lì, prima dell’arrivo di Len il reparto era un luogo invivibile, talmente pericoloso che psicologi e infermieri si licenziavano abitualmente dopo qualche mese di lavoro. Il Dr. Len dal suo ufficio passava in rassegna le cartelle dei degenti, pronunciava il mantra per sé stesso, e mano a mano essi guarivano. Nel giro di qualche anno uno dopo l’altro furono dimessi, o destinati a scontare la loro pena in un carcere normale.
Il punto di partenza di Ho’oponopono è che guarire vuol dire amare se stessi in primo luogo, e poi anche tutti gli altri come proiezioni di parti di sé: per guarire chiunque e qualsiasi cosa è necessario guarire la propria vita, chiedendo al Divino di occuparsene.
Il Dr. Len racconta (l’intera storia si trova nell’articolo di Joe Vitale “Guarisci te stesso” in ho-oponopono.info ) che quando guardava le cartelle dei degenti continuava semplicemente a dire “mi dispiace” e “ti amo”, ripetendolo più volte e rivolgendo queste parole a sé stesso e al Divino. Questa storia sembra incredibile ma è ampiamente documentata da numerose testimonianze dirette.
Come applicare Ho’oponopono nella vita quotidiana?
Secondo il Dr. Len prendersi responsabilità al 100% per la propria vita significa ricordare che tutto quello che incontri e che si manifesta, se è nella tua vita è tua responsabilità; quindi tenere sempre presente che letteralmente il mondo intero è la creazione del singolo che lo sperimenta. E’ certamente un passaggio difficile, ma forse è il caso di sottolineare che lo stesso concetto si ritrova nelle tradizioni tribali e spirituali di tutti i tempi; ad es. Buddha, il Libro Tibetano dei Morti, gli insegnamenti degli indiani pellerossa, la tradizione tolteca, Osho, per citarne solo alcuni … tutti affermano la stessa cosa: il mondo è uno specchio di te stesso.
Ogni cosa che non funziona: dalla propria vita a temi più generali come l’inquinamento, il terrorismo, la politica, l’economia ecc. qualunque cosa rientri nella tua esperienza e non sia di tuo gradimento è lì perché tu (e ognuno) la guarisca, non esiste se non come proiezione di chi ne fa esperienza e per cambiarla ognuno deve cambiare se stesso!
Perciò ogniqualvolta la mente si sposta su pensieri negativi e distruttivi, chiediamo implicitamente al Divino che si occupi del processo di pulizia. Per farlo basta dire queste parole, o alcune di esse: Mi dispiace, Scusa (o Perdonami), Grazie, Ti Amo. Ripeti gentilmente Mi dispiace, Perdonami, Grazie, Ti Amo, più e più volte nell’ordine che senti, proprio come un mantra. Il consiglio è di ripetere queste parole il più spesso possibile e il più a lungo possibile in riferimento ad un problema specifico, o anche senza nessun tema; oppure Grazie, Ti Amo quando sei sereno e in Pace. In questo modo aiutiamo la mente a uscire dai programmi limitanti, la riorientiamo sulla giusta rotta e questo fa sì che la negatività perda via via potere su di noi.
In realtà siamo tutti quell’Unica Energia, un frammento del Divino, ma così raramente siamo allineati con la nostra vera natura. Perlopiù viviamo identificati con la personalità, e con la frammentazione e il senso di separazione che ne conseguono. Per gli Huna l’identificazione con quell’io piccolo e separato si compone di nient’altro che di una lunga serie di memorie, antiche e recenti, perlopiù inconsce.
Giudicare l’altro vuol dire non prendersi la responsabilità, se invece dentro di me ricordo “l’ho fatto io” allora non posso giudicare. Se il problema riguarda un altro chiediamoci: cosa sta succedendo in me che fa sì che questa persona mi dia fastidio? Oppure “Cosa c’è dentro di me che si manifesta come mal di schiena in quella persona?” La soluzione viene dal pulire il mio inconscio dalle memorie che creano quella realtà, perciò usando il mantra si intende: Mi dispiace per qualsiasi cosa stia succedendo, perdonami, perchè qualcosa in me genera la disarmonia in te, grazie perché mi offri un’altra occasione per ripulirmi, e ti amo, perché l’unica verità è l’Uno siamo, puro amore e pura luce.
Secondo gli Huna l’illusione di vivere nello stesso mondo deriva da fatto che condividiamo molte memorie, questo significa anche che: quando scopri qualcosa che non ti piace in una persona ricorda che ce l’hai anche tu (anche se magari lo stai negando e l’hai relegato nel profondo dell’inconscio). Ripulendo te stesso, la memoria lascerà anche l’altra persona e alla fine lascerà il mondo. Ciò che accade nella tua anima accade in tutte le anime.
Come depotenziare le memorie traumatiche recenti e antiche
Il momento che il pianeta sta vivendo è estremamente cruciale, ed è tempo che ognuno di noi si impegni in prima persona per guarire se stesso, e perciò tutto il resto. Ho’oponopono ci fornisce un metodo per agire su memorie e condizionamenti negativi in ogni momento della giornata; nulla ci vieta però, sia ben chiaro, di chiarire il nostro punto di vista, in modo tranquillo e pacato, con le persone con cui siamo in disaccordo, di impegnarci anche attivamente per cambiare ciò che possiamo, nel modo a noi più consono.
Affiancare a Ho’oponopono un lavoro sui propri programmi limitanti ha mostrato di risultare particolarmente efficace. Tecniche che coinvolgono l’inconscio, il contenitore di memorie, traumi e convinzioni, come Ipnosi, Autoipnosi, PNL, Psych-K e DMOKA, hanno mostrato di essere particolarmente efficaci per depotenziare il trauma, favorire la capacità di vivere sempre più nel presente e l’accesso alle proprie risorse interiori.
Le tecniche di psicologia energetica, a cui EFT e TAI appartengono, sono molto utili, perché facilmente possono essere imparate e applicate in autonomia, aumentando così le proprie capacità di guidare la mente e mantenerla su percorsi positivi e utili. L’Ipnosi Regressiva è consigliata particolarmente quando ci sia un disagio ricorrente che, anche se trattato a lungo in altri modi, continua a persistere.
E man mano che la pulizia procede, la piccola mente separata viene aiutata a riconnettersi con la vastità dell’UNO, il Divino. Lo spazio che allora si crea può venire definito zero limiti: tutto diventa possibile, la porta del miracolo si apre …
FONTI
Saya :“La pace comincia da te”, Uno ed.
Mabel Katz : “Scopri Ho’oponopono” , Bis ed.
Joe Vitale e Ihaleakala Hew Len : “Zero Limits”, ed. Il Punto d’incontro