Come trattare l’Ansia senza farmaci
Ansia è un termine generico per indicare un disagio interiore: chi ne soffre avverte una o più situazioni come pericolose e reagisce attivando uno stato di allerta.
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Questo comportamento costituisce in sé un’importante risorsa. Esso ci segnala la necessità di mantenerci vigili e/o di migliorare le prestazioni, l’intenzione della parte inconscia che lo genera è quindi proteggerci dai rischi.
Quando quest’attivazione è eccessiva, ingiustificata e sproporzionata rispetto alla situazione si parla di disturbo d’ansia generalizzato (GAD). Il disagio deriva per lo più dalla tendenza della mente a creare scenari terrorizzanti con eventi negativi che potrebbero verificarsi.
Chi soffre di GAD ha difficoltà a controllare i suoi stati d’animo e prova eccessiva preoccupazione per numerosi aspetti dell’esperienza di vita: salute, denaro, famiglia, lavoro, prestazioni ecc. ecc. Le sue paure sono di solito irrealistiche o sproporzionate rispetto alla situazione. Queste persone soffrono molto nell’aspettativa di una grave malattia, un fallimento o una disgrazia, e questo risulta limitante in molti settori della vita.
Si calcola che nel mondo siano 40 milioni gli individui che soffrono di forme di ansia, solo in Italia ne troviamo otto milioni. Le donne ne soffrono pare con frequenza doppia rispetto agli uomini; particolarmente sensibili all’ansia risultano i bambini e gli anziani (specie se affetti da malattie croniche).
Quando è lieve l’ansia può essere percepita come un disagio interiore vago e inquietante, mentre uno stato di ansia grave può risultare estremamente debilitante e avere un serio impatto sulla vita quotidiana. Spesso in vista di un esame, un colloquio importante, una prova in pubblico gli stati ansiosi tendono a “paralizzare” la persona, e sicuramente inibiscono l’accesso alle proprie risorse.
Tra i disturbi d’ansia ci sono anche le fobie. In questo caso si prova una sorta di terrore e forte ansia anticipatoria che porta ad evitare un oggetto o una situazione, come ritrovarsi in luoghi affollati, guidare l’auto, prendere l’ascensore, il treno, o l’aereo, per citare solo le forme più comuni. Le cause sono molteplici e vanno sempre ricercate all’interno della persona.
I fattori che aumentano la probabilità di sviluppare il disturbo d’ansia
- Aver vissuto esperienze traumatiche o abusi psicologici durante l’infanzia.
- Aver vissuto intense forme di stress o stress più modesti, ma ripetuti nel tempo.
- Scarsa capacità di adattamento agli stimoli esterni.
- La presenza di disturbi simili in famiglia: grazie alle recenti scoperte dell’epigenetica oggi sappiamo che la predisposizione genetica alle malattie è in genere del 5%, quello che influisce è quindi l’apprendimento inconscio di modelli sistemici disfunzionali; l’ambiente, i pensieri e le credenze.
- Assunzione di alcol, farmaci, caffeina, nicotina, sostanze stupefacenti e eccitanti che tendono a peggiorare la risposta allo stress e a aumentare la tendenza all’ansia.
- Soffrire di malattie croniche (in particolare, cardiache, respiratorie, digestive e metaboliche) e/o aver vissuto una patologia grave.
- Essere molto mentali e avere scarsa consapevolezza di come i pensieri influenzano stati d’animo e psicosoma.
Sintomi del disturbo d’ansia generalizzata
Oltre a agitazione, irritabilità e incapacità a rilassarsi, pessimismo e preoccupazione ricorrente o costante, la sindrome ansiosa può associarsi a: stati di insonnia, alterazioni dell’appetito, difficoltà digestive, senso di costrizione e oppressione al petto. Possono esserci contratture muscolari, tendenza a serrare i denti durante il giorno e/o di notte , ronzii alle orecchie, visione confusa, dolori vari privi di evidenti cause organiche, tachicardia, palpitazioni, dolori e/o oppressione al torace, cali di pressione, polso irregolare, difficoltà respiratorie, sensazione di soffocamento, aumento della frequenza urinaria, disturbi del ciclo mestruale e del desiderio sessuale, difficoltà a deglutire, nausea, vomito, diarrea, cefalea, vertigini, aumento della sudorazione, vampate oppure pallore, riduzione della salivazione, facilità al pianto, ipersensibilità agli stimoli esterni, problemi di concentrazione, ridotta capacità di memorizzazione.
L’ansia è facilmente riconoscibile e di solito porta chi ne soffre a rivolgersi in tempi rapidi al medico, sappiamo infatti che il consumo di ansiolitici, antidepressivi e psicofarmaci è in costante aumento. Questo tipo di farmaci ha sempre effetti collaterali tossici e indesiderati, e può al massimo attutire il disagio, ma certamente non risolverlo.La chiave è come sempre nella psiche dell’individuo.
Che gli uccelli dell’ansia e della preoccupazione volino sulla vostra testa non potete impedirlo; ma potete evitare che vi costruiscano un nido. Detto cinese
Qual è la giusta attitudine con l’Ansia?
Cosa fa sì che alcune persone si sentano in grado di affrontare le prove della vita con relativa tranquillità e fiducia, mentre altre cadono preda dell’ansia? Avere o no accesso a qualità interiori, quali autostima, fiducia in se stessi, ottimismo, spontaneità, libertà di essere se stessi, senso del gioco, leggerezza e spensieratezza fa la differenza. Il problema come sempre, sono i traumi e gli shock irrisolti che ci impediscono di vivere nel presente: le sollecitazioni della vita attivano memorie inconsce di difficoltà o trauma vissute nel passato e noi letteralmente regrediamo e ridiventiamo il bambino sofferente che eravamo.
In altri casi la causa può essere poca consapevolezza delle proprie emozioni e la tendenza a rimuovere e buttare nell’inconscio ciò che viene percepito come destabilizzante, invece di riconoscere ciò che disturba e trovare un modo consapevole di elaborarlo e lasciarlo andare.
La giusta attitudine è: accogliere l’ansia come un segnale che è necessario guardarsi dentro, accettarla, farla parlare e decifrare i messaggi che porta, usare il corpo per esprimerla in modo responsabile e sicuro (con meditazione, espressione creativa, tecniche psicocorporee ecc.) e poterla così elaborare e trasformare.
Nel prossimo articolo un caso di ansia cronica trattato con EFT, EFT Integrata, TAI e altre Tecniche Psicocorporee.
FONTI
Annalisa Faliva: Invito al Benessere, Ipnosi, Autoipnosi e Meditazione per la gestione del dolore, ed. Urra
https://blog.omnama.it/calmare-lansia