Il logo del sito: l’Albero nel Cerchio
Avete osservato che tutto ciò che un indiano fa è in un circolo, e questo perché il potere del mondo sempre lavora in circoli, e tutto cerca di essere rotondo.
Nei tempi andati, quando eravamo un popolo forte e felice, tutto il nostro potere ci veniva dal cerchio sacro della nazione e finchè quel cerchio non fu spezzato, il popolo fiorì. L’albero fiorente era il centro vivente del cerchio, e il circolo dei quattro quadranti lo nutriva. (Alce Nero, da “Alce Nero parla”)
Il simbolo del Cerchio: Storia e Culture
Il cerchio è un simbolo universale dalle origini antichissime. Jung indica il cerchio come immagine archetipica della totalità della psiche, il simbolo del Sé; nelle diverse epoche è stato usato per rappresentare il Sole, la Luna, la Terra, il Femminile, la compiutezza di ciò che non ha inizio né fine.
Il cerchio è fondamentale nella cultura degli Indiani d’America, simbolo dello Spirito, della ruota di medicina che rappresenta il cosmo e le sue leggi, della tribù e dell’unione indissolubile, della mascolinità e della famiglia.
Questo simbolo appartiene alla storia praticamente di tutte le culture; le forme più antiche si ritrovano presso la civiltà babilonese, situata circa 4000 anni fa in quello che è oggi l’Iraq, e fu la prima a suddividere il cerchio in 360 sezioni.
Il cerchio era sacro anche per i greci e gli islamici che tutt’ora lo ritengono la più perfetta tra le forme. La filosofia platonica e neoplatonica parla del cerchio come la forma più perfetta – si tramanda che il tempio di Apollo degli Iperborei fosse circolare e Platone descrive la città dell’Isola di Atlandide come un sistema di anelli concentrici di terra e d’acqua.
I cristiani vedono il cerchio come simbolo dell’eternità, e la Santissima Trinità viene rappresentata con tre cerchi che si intersecano.
E’ costume di moltissime tradizioni sedersi in cerchio per parlare e condividere, in questo modo tutti hanno un ruolo paritario e si ha la possibilità di guardasi in volto mentre si espongono le proprie opinioni.
Il cerchio è anche la rappresentazione figurativa dei cicli celesti – soprattutto delle rivoluzioni planetarie – e del ciclo annuale raffigurato dallo zodiaco; tutti i simboli dei pianeti partono da un cerchio o mezzo cerchio. Il movimento circolare è perfetto perchè immutabile, senza inizio né fine, né variazione; per questo viene preso a rappresentare il tempo, il quale, a sua volta, può essere definito come una successione continua e invariabile di istanti tutti identici gli uni agli altri, da cui deriva il concetto di ciclicità.
Nell’alchimia il cerchio con il punto focale centrale rappresenta l’oro, il metallo supremo che si ottiene attraverso la tramutazione di tutti gli altri metalli vili grazie alla Pietra Filosofale; è anche rappresentazione del caos primordiale che grazie all’opposizione del Sole al suo centro, non è più informe e vuoto e trova un equilibrio.
Questa visione si riconduce al greco Ouroboros, il famoso simbolo ermetico del serpente che si mangia la coda e che rappresenta la natura ciclica di ogni cosa esistente, dal tempo alla vita stessa – l’eterno ritorno dove tutto ricomincia non appena ha raggiunto la sua fine.
Privo di limiti, simbolo di compiutezza, unione e perfezione, il cerchio viene quindi associato al cielo, all’anima, al Divino, allo Spirito e all’immaterialità dell’anima, a ciò che è invisibile e trascendente, una specie di luogo sacro dove si manifestano sia le energie materiali che spirituali.
L’Immagine dell’Albero
Anche l’albero è un’immagine universale e archetipica, simbolo potente di ciò che rigenerandosi continua a vivere e a moltiplicarsi nello spazio e nel tempo in un’infinita varietà di forme.
Nella Bibbia troviamo l’immagine dell’albero della vita, per Alce Nero, sciamano Sioux, esso rappresenta il centro del cerchio del mondo. L’albero ha radici in basso, e affonda i suoi rami nell’etere, è connesso a due regni, la terra e il cielo, esso rappresenta quindi l’intima necessità di scambio e completamento di queste due dimensioni, e anche l’immagine di questo percorso di integrazione di basso e alto, processo di crescita e di evoluzione.
L’albero permette e nutre la vita fisica sulla terra, dove è indispensabile per la funzione di fotosintesi clorofilliana che libera ossigeno nell’aria, ma è anche portatore dell’immateriale celeste a cui attinge con le sue fronde nella vastità del cielo; collegando cielo e terra esso congiunge il mondo luminoso della coscienza a quello oscuro e sotterraneo dell’inconscio.
L’Albero nel Cerchio
Questa mediazione fra mondi opposti, vitale e necessaria, è simbolo perfetto del cammino di crescita e di evoluzione dell’essere umano: il tenero germoglio nutrito da una potenza sacra cresce fino a divenire albero, asse del mondo, rappresentazione vivente della possibilità della centratura e della totalità.
Perciò l’albero diviene immagine di sé e simbolo del Sé, di chi si è e della propria condizione di vita e disegnando l’albero si può rappresentare il proprio essere nei vari aspetti, fisico, emotivo e spirituale. Attraverso l’immagine dell’albero che prendendo alimento da una sorgente sacra al centro del mondo continuamente si rinnova e rinasce, l’umanità da sempre rappresenta una delle sue più profonde aspirazioni: la propria centralità nel cosmo, la rinascita ed il perenne rinnovarsi della vita, l’incessante anelito a procedere rinnovandosi fino a giungere ad un mondo armoniosamente ordinato.
L’albero nel cerchio rappresenta quindi il viaggio dell’essere dal piccolo io, l’ego, identificato con la mente e tutti i problemi che derivano dal credere a ciò che la mente racconta, fino al Sé, quella dimensione superiore dove tutto ha il suo posto perché si è giunti infine a casa: l’albero è fiorito, è diventato centro del mondo, ha trovato il suo posto nel cerchio della vita-cosmo, corpo-mente-spirito uniti e ricongiunti nell’unica sostanza, il Divino.
Fonti
Catherine Sheldrick Ross: Quadrati, triangoli, cerchi in matematica, scienza e natura
Jean Chevalier: Dizionario dei simboli
Il Cerchio della Vita – Arianna Editrice – Symbols