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Nell’epoca attuale, dove la nostra mente è costantemente bombardata da stimoli di tutti i tipi, quanti di noi sono consapevoli dell’importanza di vivere con presenza nel “qui e ora”?

I Maestri di tutti i tempi  sottolineano così tanto questo aspetto, perché il momento presente è l’unico spazio reale in cui possiamo esercitare la consapevolezza, e andare oltre i limiti angusti della personalità, in quello spazio interiore dove il nostro vero Sè e il Tutto sono Uno.

Come Esercitare la Presenza Consapevole: accogliere il momento

Gli insegnamenti spirituali ci spiegano che per giungere alla meta un ingrediente importante è diventare capaci di dire “sì” al momento presente, accrescere la fiducia nell’esistenza così che, anche nelle prove più dure, potremo affidarci a un ordine superiore. Per fare questo è  necessario sviluppare l’accettazione.

L’accettazione non è altro che la capacità di riconoscere ciò che accade nel momento presente e di rilassarsi con l’esperienza, ricordare che tutto quello che ci confronta, è lì per noi … solo occasioni per lasciare andare un’altra parte della nostra identificazione con l’ego. La meditazione ci aiuta a sviluppare distanza dall’identificazione con le strutture della personalità.

Come Esercitare la Presenza Consapevole: attenzione in ogni istante

La nostra tendenza è  quella di “fare meditazione” per un certo periodo di tempo ogni tanto, e relegare a quei momenti l’attenzione al respiro, l’essere presenti, l’osservazione dei pensieri ecc. dimenticando che ogni attimo può essere utilizzato per vivere uno spazio meditativo in cui essere presenti, svegli e attenti a quanto accade dentro e fuori di noi. Questa attenzione non ha lo scopo di trasformarsi in una sorta di esagerato controllo  ma di favorire il riconoscimento di chi siamo veramente.

Anni fa nell’Ashram di Poona, la comunità sorta attorno a Osho in India,  erano in vendita dei cartoncini con su scritto “Remember” (ricorda). Tenere il biglietto ben in vista era (ed è) un aiuto a tener presente concetti come: “ricorda che nel profondo tu sei un Buddha. Non lasciarti distrarre da quanto accade alla periferia del tuo essere, rimani in contatto con lo spazio al centro di te stesso, l’unico a essere reale; tutto il resto è illusorio”.

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Un grande Maestro del secolo scorso, J. Krishnamurti,  diceva che la vita è il vero insegnante e che la pratica avviene in ogni momento. La nostra tendenza è di rovesciare le proporzioni: per tutto il tempo viviamo identificati nell’illusione e solo ogni tanto  per quella mezz’ora o poco più di meditazione ci sforziamo di entrare in contatto col nostro centro e di essere presenti.

Così, imparare a utilizzare momenti del quotidiano in cui di solito ci annoiamo e che reputiamo una perdita di tempo può essere una buona maniera di esercitare il retto ricordo.

Praticamente ogni attività, ogni gesto, possono essere utilizzati in questo senso, ma naturalmente è più facile quando non siamo pressati da azioni in cui dobbiamo concentrarci. La cosa più semplice è osservare il respiro, e possiamo farlo quando aspettiamo e usiamo l’ascensore, facciamo la fila al supermercato, siamo fermi al semaforo.

Se ad es. ci ritroviamo bloccati in un ingorgo del traffico, invece di diventare  nervosi e impazienti come facciamo di solito, possiamo ricordare che siamo già nell’unico vero posto dove valga la pena essere – dentro di noi – e che ogni occasione è buona per esercitare la consapevolezza. Questo può aiutarci a uscire dall’identificazione con l’ego che ci spinge ad agitarci tanto,  a preoccuparci, a creare tensione …

Nei monasteri e nei luoghi di pratica buddista dove si lavora e ci si occupa di svariate attività, si usa ogni tanto  suonare una campana. Viene allora interrotta qualsiasi attività per lo spazio di tre respiri, un aiuto per ricordare di ritornare presenti a noi stessi e continuare il lavoro da questo spazio.

Come Esercitare la Presenza Consapevole: ritornare sempre al presente

Possiamo utilizzare suoni metropolitani che abitualmente troviamo molto sgradevoli come se fossero la campana del monastero: lo squillo del telefono, il martello pneumatico degli eterni lavori in corso, la chitarra elettrica del vicino … Piccoli accorgimenti per guidare l’attenzione a riconoscere dove ci hanno condotto i tortuosi percorsi della nostra mente in quel momento e prendere l’occasione per tornare alla percezione del corpo, al respiro, al momento presente

Possiamo anche utilizzare in modo meditativo gli spostamenti sui mezzi pubblici, le attese alla stazione e all’aeroporto, così come passeggiare, nuotare, correre, e praticamente qualsiasi attività fisica … possono diventare tutte occasioni per esercitare la consapevolezza del momento presente.

Nelle attività ripetitive o nelle attese la nostra tendenza è di pensare ad altro o fantasticare. Cerchiamo di intrattenere noi stessi per non annoiarci e far si che il tempo passi più in fretta.

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Ma non ci sono momenti che “valgono di più” e momenti che “valgono di meno” nell’esistenza. Tutte le cose che accadono sono esattamente la vita in quel momento, e se guardiamo senza gli occhiali del condizionamento possiamo riconoscere che ogni attimo è importante, perché lì c’è il nostro esistere e la possibilità della consapevolezza. Questa nuova prospettiva ci farà scoprire quanto è rigenerante ritornare al proprio centro, quanto può aiutarci a trovare nuove e più utili prospettive nel momento.

Come Esercitare la Presenza Consapevole: esercizi pratici

I – Riconosci l’attaccamento: Per cominciare il consiglio (che è anche la base dello Zen) è di fare una cosa per volta con presenza; se ad es. stai lavando i piatti, non metterti a pensare ad altro nel frattempo, stai esattamente con quanto stai facendo: le sensazioni tattili, il respiro, i suoni, ecc.

Quando sei occupato in qualche attività, non appena arriva un pensiero osservalo, senza giudicare o condannare, sii consapevole del pensiero e anche del fatto che lo stai guardando. Non appena puoi ritorna al momento presente e stai unicamente con quello che stai facendo: pulendo la casa, guidando l’auto, scrivendo, camminando ecc. Nota se puoi stare unicamente con quanto stai facendo senza commenti interiori di sorta.

Ogni volta che sorge un pensiero di commento o di giudizio, riconosci che questo è attaccamento: è la mente ordinaria che proietta la sua mappa sul mondo e in questo modo riafferma la sua identità, creando emozioni, stati interiori, interpretazioni, giudizi, aspettative ecc.

Allora dici a te stesso: “questo è attaccamento”, riconoscilo, e non appena puoi ritorna al momento presente e  con quello che stai facendo. Nota se in questo modo i pensieri perdono potere su di te e si crea più spazio per essere  presente al momento presente.

II – Osserva  le emozioni: Quando sei occupato in qualche attività, non appena arriva un’emozione osservala … sii consapevole di quello che l’emozione ti trasmette  e anche del fatto che la stai guardando. Non appena puoi ritorna al momento presente e stai unicamente con quello che stai facendo. Senti il corpo dall’interno senza alcun giudizio o commento. Se non ci riesci,  riconosci con te stesso “questo è attaccamento”.

Chiediti spesso nella giornata: “cosa sta avvenendo dentro di me in questo momento?” Non portare la risposta a livello mentale, non analizzare, stai con l’energia dell’emozione che è lì. Potresti  sentirti freddo e disconnesso, insensibile e senza emozioni. In questo caso l’emozione è l’assenza di emozione: sentirti disconnesso, insensibile.

Senti il corpo dall’interno senza alcun giudizio o commento. Se il livello emozionale è veramente non presente in quel momento, porta l’attenzione più in profondità dentro al corpo, fino a percepirne l’energia interiore.

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 III – Osserva  nel quotidiano:  Applica l’osservazione ai gesti della tua giornata. Scegli un’ora la mattina – ad es. tutti i giorni dalle 9.00 alle 10.00 –  e per il tempo prescelto metti tutta la tua presenza in ogni gesto che fai, in ogni passo.  Oppure scegli delle azioni:  salire e scendere le scale, preparare il cibo, mangiare la colazione, fare la doccia. Tutte le volte che cogli un pensiero di commento, giudizio, desiderio, aspettativa ecc. riconosci con te stesso “questo è attaccamento”, nient’altro.

Non ti stai sforzando di non pensare, stai solo osservando e riconoscendo. Sarà questo riconoscimento a rafforzare la presenza e a togliere sempre più potere all’attaccamento. Il punto di arrivo sarebbe essere in grado di praticare la presenza consapevole in ogni momento della giornata, ma esercitarsi con un’ attività abituale al giorno è già molto.

Nell’osservazione osserva sempre: il respiro, le sensazioni interiori del corpo, come  ti senti nei piedi e nelle gambe. Se stai camminando, osserva la sensazione del piede a ogni passo in relazione al terreno, i particolari visivi delle cose intorno, i suoni e tutti gli aspetti sensoriali che sono presenti. Nota se questo osservare ti permette di essere maggiormente in contatto con la consapevolezza, di percepire il tuo silenzio interiore.

Come Esercitare la Presenza Consapevole: prendersi cura delle parti in noi in difficoltà

Tutte le tradizioni spirituali sottolineano come esista in realtà soltanto il momento presente. La capacità di vivere il presente onorando e accettando quello che accade nel momento è ciò che può liberarci dalle trappole dell’identificazione con la mente, e quindi dal dolore e dalla sofferenza.

La mente ordinaria è incapace di vivere il presente perché è composta da schemi  e programmi del passato e le esperienze del presente risvegliano ora l’uno ora l’altro dei vecchi traumi ancora vivi nell’inconscio.

Se ci rendiamo conto di quanta della nostra energia vada sprecata nella ripetizione automatica di  vecchi schemi che nemmeno condividiamo più, utilissime si possono rivelare le tecniche per liberarci dai condizionamenti del passato.

Ad esempio Ipnosi, PNL, Autoipnosi, DMOKA, Psych K, e tecniche di psicologia energetica come  EFT, EFT Integrata e TAI  possono darci un valido aiuto a uscire dai vecchi traumi, e riorganizzare la percezione delle nostre memorie. Solo  quando siamo liberi dal dolore del passato possiamo avere la nostra energia a disposizione per vivere più consapevolmente nel presente.

FONTI

Annalisa Faliva, Autoipnosi per vincere il dolore, ed. LSWR