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Guardare la mente in faccia è tutto, afferma Bodhidharma, grande Maestro del Buddhismo indiano della corrente Mahayana.

Riuscire a comprendere e riconoscere come funziona la mente è fondamentale per l’equilibrio e il benessere e  molte preziose informazioni possono giungerci dalle tradizioni spirituali che da secoli coltivano la consapevolezza e la quiete mentale.

La prima cosa da tenere presente è che nel funzionamento della mente ci sono due aspetti fondamentali: l’ego,  che si manifesta nel funzionamento abituale della mente con pensieri, giudizi, paure, attaccamento, desideri ecc.. Quando i Maestri affermano che siamo schiavi della mente si riferiscono a questo aspetto.

Qual è la natura originaria della mente ?

Ma essi affermano anche che la natura originaria e profonda della mente è  luminosa e pura chiarezza che ha la capacità di riflettere ogni cosa in modo del tutto neutro e privo di giudizio, proprio come le acque di un lago tranquillo riflettono ciò che è attorno. La mente “vera” ha quindi la capacità  di riflettere ogni cosa come uno specchio. Ma quello che succede è che lo specchio viene costantemente ricoperto dalla polvere di ciò che è illusorio.

In ogni istante ab­biamo a che fare con la mente identificata con la storia dell’attuale incarnazione: i condizionamenti di famiglia, educazione, carattere, nazione, livello sociale, periodo storico ecc. e la nostra reazione a tutto questo.L’inconscio è il contenitore di tutte le memorie. Il dolore interiore, e i pensieri che ne derivano, è il segnale di uno schema disarmonico che emerge dall’inconscio per essere riconosciuto e riequilibrato.

Mobilitarci per stare meglio è la nostra opportunità di cambiare. L’inconscio ci mostra una storia, e attraverso il confronto con ignoranza, saggezza, tristezza, allegria, apatia, amore, odio, compassione ecc. ci dà l’opportunità di modificare quanto ci separa dalle qualità del vero Sè: pura Pace, puro Amore, pura Gioia …

Dice il Maestro Ramana Maharshi, dalla raccolta di insegnamenti Upadesha Saram:
17. Se si osserva senza interruzione la natura della mente, si vede che invero la mente non esiste. Questa è per tutti la via diretta.
18. La mente non è che un insieme di pensieri, il primo dei quali, la radice di tutti i pensieri, è il pensiero ‘io’. Dunque la mente è solo il pensiero ‘io’.
19. Quando si cerca all’interno la fonte da cui proviene questo ‘io‘, esso scompare. Questa è la ricerca del Sé.
20. Dove l”io’ scompare, là risplende l’Uno, indiviso e infinito. Questo è il vero Sé“.

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Nella tradizione zen spesso si parla di quel Sè originario, la Mente autentica che è in ognuno di noi, nascosta dalla mente ordinaria, o ego. E’ l’ego in noi che è preda  di paure, sofferenza, attaccamenti, desideri, giudizi ecc. Chi  meditati con regolarità  può avere esperienza di quanto indicano le parole di Ramana Maharshi: se  osserviamo i pensieri e arriviamo alla quiete della mente, colui che osserva si fonde con l’osservato … E in questo stato di svuotamento dell’io, ecco l’esperienza del  Sé.

Come uscire dalla dualità ?

Anche il nostro dibatterci nella dualità  dipende dalla mente abituale, non dalla realtà in sè. Ecco quanto afferma Osho al riguardo:

Voi camminate, state camminando, state facendo una passeggiata di primo mattino. Il linguaggio stesso – cioè, dire ‘state camminando’ – crea il problema; il problema sta appunto nel nostro linguaggio. Nel momento in cui diciamo che qualcuno ‘sta camminando’, supponiamo che ci sia qualcuno che cammina, il camminatore. Ci chiediamo: come è possibile che avvenga il camminare se non c’è colui che cammina?

Il Buddha afferma che non c’è il camminatore, ma solo il camminare. La vita non consiste di cose. Il Buddha dice che la vita è fatta di eventi e questo è esattamente quanto dichiara la scienza moderna: ci sono solo processi e non cose – eventi. Anche dire che la vita esiste, è sbagliato. Esistono soltanto migliaia e migliaia di processi. La vita è solo un’idea. Non c’è nulla che si possa definire ‘vita’. […]

La dualità è creata dal linguaggio. State camminando, il Buddha dice che esiste solo il camminare. State pensando, il Buddha dice che c’è solo il pensare, non colui che pensa. Il pensatore è creato dal linguaggio. Poiché usiamo un linguaggio basato sul dualismo, ogni cosa viene divisa in dualità.

Mentre pensate, c’è un gruppo di pensieri, bene – ma non c’è colui che pensa. Se veramente desiderate comprenderlo, dovrete meditare profondamente e arrivare a un punto dove il pensare scompare.

Nel momento in cui il pensare scompare sarete sorpresi: anche colui che pensa non c’è più. Il pensatore scompare insieme al pensare. Era solo un’apparenza di pensieri in movimento.

State guardando un fiume. Esiste veramente quel fiume oppure è solo un movimento? Se toglieste quel movimento, ci sarebbe ancora il fiume? Una volta tolto il movimento, il fiume scomparirebbe. Non è il fiume che si muove, il fiume non è altro che lo ‘scorrere’.

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Come praticare il distacco dai pensieri

Alcuni spunti dai Detti e fatti dei Padri del Deserto, uno dei testi più autentici e suggestivi della spiritualità cristiana antica:

Un fratello domandò a un anziano: “Che devo fare quando i miei pensieri mi turbano?”. Egli rispose: “Di’ loro: Ciò mi riguarda? Che ho da fare con voi? E avrai riposo. Non turbarti per niente, butta la tua volontà dietro te, sii senza alcuna preoccupazione, e i pensieri fuggiranno lontano da te”.

Un fratello interrogò un anziano e gli disse: “Che vuoi che faccia di questi cattivi pensieri che penetrano nel mio cuore?”. L’anziano gli rispose: “Vedi il vestito che riponi in una cassapanca e dimentichi là; senza toglierlo di lì, nè sbatterlo, sarà perduto e non sarà più di alcuna utilità a nessuno.

Ma se tu sbatti il vestito e lo porti costantemente, allora durerà. Così è per i cattivi pensieri, se tu parli loro e te ne compiaci, essi spingeranno sempre più la loro radice nel tuo cuore, cresceranno e non se ne andranno più. Se, al contrario, tu non gli parli e se, anzichè compiacertene non li consideri, periranno e usciranno dal tuo cuore”.

Più impariamo un’ osservazione distaccata e non identificata dei nostri pensieri, più essi, come abiti dismessi, perderanno potere su di noi. In tutto questo,  nota bene, non è una buona idea giudicare l’ego o cercare di scacciarlo. Ciò a cui si resiste persiste !… La personalità esiste nel bene e nel male, perché è necessaria alla nostra vita. E’ nostra responsabilità  “pulirla” e “riorganizzarla”.

E’ difficile uscire da soli dall’invischiamento di identificazione e sofferenza della “storia personale”. L’ego è così abituato a rafforzare il senso di identità con il racconto delle nostre difficoltà … Per fortuna nel tempo molti strumenti sono stati messi a punto per favorire il recupero della consapevolezza dalla schiavitù della mente abituale.

Tecniche per favorire  il riequilibrio e la capacità di vivere il presente

Ad esempio EFT, o tecniche di libertà emozionale (Emotional Freedom Techniques), approccio di psicologia energetica che è possibile imparare a gestire in totale autonomia.

Stimolando coi polpastrelli  una serie di punti sulla pelle, mentre si parla liberamente di ciò che si prova rispetto al tema prescelto, si migliora il flusso energetico, favorendo lo sblocco psicofisico e di conseguenza  il superamento del problema di partenza. EFT Integrata e TAI rappresentano evoluzioni molto potenti della tecnica, per una migliore gestione dell’energia e anche della consapevolezza.

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L’Ipnosi è un insieme di tecniche e procedure di elezione per comunicare con l’inconscio e riprogrammare il passato, stimolare l’inconscio a diventare nostro alleato e coinvolgerlo e nella realizzazione dei nostri obiettivi. Molto di questo lavoro può essere fatto in autonomia con  l’utilizzo dell’Autoipnosi.

La PNL, o  Programmazione NeuroLinguistica, è un altro modo di comunicare con l’inconscio. Questa tecnica studia la struttura dei comportamenti; una volta individuata, la struttura può essere cambiata,  rimodellata, o replicata. Ad esempio la PNL favorisce la ricodificazione del passato, un migliore accesso alle proprie risorse, la riprogrammazione di comportamenti limitanti, la risoluzione di conflitti …. ecc.

Quando vi siano disagi psicofisici che non abbiano risposto ad altri trattamenti, l’Ipnosi Regressiva può rivelarsi molto utile. Questa particolare modalità può favorire la rielaborazione di memorie e traumi anche di cosiddette vite precedenti..

DMOKA®, o Deprogrammazione attraverso i Movimenti Oculari, e stimoli Cenestesici e (A)uditivi, è la tecnica innovativa che favorisce il bilanciamento degli emisferi, permette di desensibilizzare shock ed eventi traumatici recenti e lontani rimasti in memoria nel cervello, e di disattivarne l’impatto negativo, spesso in tempi veloci.

Un’altra tecnica che utilizza il bilanciamento emisferico è PSYCH-K®, o Kinesiologia Psicologica, e si basa su anni di ricerca sulla differenziazione degli emisferi cerebraliPSYCH-K®  favorisce l’unicità e l’espressione della verità profonda dell’individuo.

Più energia riusciamo a liberare dal passato e dai condizionamenti, più possiamo essere vivi nel presente, l’unico tempo che abbiamo a disposizione per scoprire chi siamo veramente !

FONTI

Osho, La disciplina della trascendenza, ed. Bompiani

https://unicacoscienza.altervista.org/i-padri-del-deserto-e-il-distacco-dai-pensieri/

A.Faliva, Autoipnosi per vincere il dolore, ipnosi, autoipnosi e meditazione per il benessere di corpo, mente e spirito, ed. LSWR