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Su cosa sia l’autostima e sulla giusta attitudine per migliorarla c’è parecchia confusione.

Se possiamo essere d’accordo sul fatto che l’autostima sia semplicemente la percezione di come valutiamo noi stessi, quasi mai però siamo coscienti di come si crea in noi questa valutazione.

Le fonti da cui traiamo i criteri della nostra autovalutazione sono veramente nostre o provengono da famiglia e sistema sociale? E questi criteri sono veramente adeguati per aiutarci ad avere una visione il più possibile realistica di chi siamo al momento, o provengono da un lontano passato?

E poi, a un primo sguardo,  quasi quasi ci sembra che la nostra scarsa autostima sia preferibile a quella di individui che sembra ne abbiano “troppa” e risultano perciò arroganti, insensibili e prevaricatori. Questi atteggiamenti di ostentata sicurezza in realtà sono tipici di chi nasconde, spesso anche a se stesso,  un senso di profonda insicurezza, che tenta di compensare con un’affermazione egoica eccessiva all’esterno.

All’estremo opposto troviamo invece chi esercita un’autocritica costante e tende a “buttarsi giù” e a sottostimarsi prima di fare qualsiasi cosa, e questo di solito anche se avrebbe tutte le competenze per potercela fare tranquillamente. E abbiamo l’evidenza che chi si ripete “non ce la faccio, non sono capace”, per qualcosa che in realtà sarebbe alla sua portata, molto difficilmente potrà avere buoni risultati.

Considerando questi diversi aspetti, ecco che possiamo iniziare a capire perché sia così comune la necessità di fare qualcosa per migliorare la propria autostima.

Falsa Autostima e Vera Autostima

Innanzi tutto cominciamo a distinguere la falsa autostima da quella “vera”. La stragrande maggioranza delle persone, interrogate sull’argomento, rispondono di avere autostima quando riescono a fare bene qualcosa, a vincere una sfida, o a ottenere un riconoscimento esterno. Possiamo definire “condizionata” questo tipo di valutazione, e quindi riconoscere che  rientra nella categoria “falsa autostima”.

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La vera Autostima è svincolata  dal successo di una iniziativa o dal giudizio altrui. Infatti che accade se sbaglio, se quanto ho prodotto non brilla particolarmente, o peggio ancora, viene criticato? La mia autostima precipita e il senso di svalutazione  si innalza di conseguenza …

Se come mi sento si basa sul giudizio degli altri, questa attitudine più che autostima possiamo chiamarla dipendenza. Se ho bisogno di continue prove per credere di avere valore, questo in realtà rivela che alla base c’è bassa autostima.

Quindi per definire ciò che è vera autostima teniamo presente che il valore che hai non dipende dai tuoi successi o insuccessi, non dipende da ciò che fai o da cosa pensa di te la gente. Il valore che abbiamo e riconosciamo a noi stessi sarebbe opportuno che si fondasse non sul fare  ma sulle qualità che riconosciamo al nostro essere, le qualità della nostra interiorità e umanità.

Possiamo quindi affermare che una buona, autentica autostima è il risultato di un’equilibrata consapevolezza di sé, e se ci rendiamo contro che ancora non ce l’abbiamo, possiamo organizzarci per  svilupparla.

Autostima, cos’è  e come fare a migliorarla: aspetti su cui lavorare

Molto spesso possiamo notare che le persone con bassa autostima non sanno bene perché si sentono così. E’ come se non fossero consapevoli di quali meccanismi stanno operando all’interno di sè stessi che li conducono inevitabilmente a sentirsi carenti o inadeguati.

Mettendoci a lavorare per migliorare la propria autostima, la prima cosa che di solito incontriamo sono dei blocchi emotivi. Ecco i più comuni:

  • Tendenze svalutanti e demotivanti, anche di fronte a compiti che si è in grado di portare a termine;
  • Eccessiva autocritica;
  • Timore eccessivo del giudizio altrui.

Questi condizionamenti, ripetuti nel tempo come veri e propri programmi di autoipnosi negativa, sono diventati automatismi tipici della persona che soffre di bassa autostima. Dal livello inconscio essi si manifesteranno poi all’esterno sottoforma di  impedimenti pratici e situazioni stressanti e sono ovviamente ostacoli per lo sviluppo delle proprie capacità e l’accesso alle proprie risorse più profonde.

Questo tipo di programmi svalutanti, come tanti altri, ha origine perlopiù da condizionamenti infantili. Se ci sono ancora vecchi traumi attivi nell’inconscio, saranno ovviamente queste parti a sovrapporsi al presente, specie nelle prove e nei momenti di difficoltà, riportandoci, in modo inconscio, al bambino sofferente  e privo di risorse che eravamo.

Autostima, cos’è  e come fare a migliorarla: tecniche  utili

Utilissime perciò le tecniche che ci permettono di riorganizzare la percezione delle nostre memorie, per liberarci da vecchi traumi e programmi negativi, per esempio Ipnosi, PNL, Autoipnosi, DMOKA e Psych-K.

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Queste tecniche ci ricordano che in noi ci sono tutte le risorse che ci servono per una vita piena e serena. Magari le difficoltà della nostra storia personale hanno fatto sì che le nostre risorse interiori diventassero disorganizzate e difficilmente reperibili.

Ma nell’inconscio c’è tutto ciò che serve, si tratta soltanto di ripulire le macerie, ripristinare i collegamenti e riportare alla luce tutti i tesori sepolti, e questo può essere fatto in modo delicato e giocoso.

Con EFTe le sue evoluzioni, come EFT Integrata e TAI, è possibile riconoscere e dare voce a tutte le parti che sono presenti in noi. Stimolando coi polpastrelli una sequenza di punti sul corpo, si arriva ben presto ad abbassare lo stress della lotta tra la parte che vuole cambiare, e la parte che vuole conservare la sicurezza dello status quo.

Meno stress significa più energia che scorre libera nei circuiti energetici del corpo-mente, questo permette di trovare nuovi punti di vista più utili, e giungere magari a un’alleanza tra le parti, invece che al conflitto che creava blocco e malessere.

Autostima, cos’è  e come fare a migliorarla: rivedi i fondamenti

L’autostima dipende da come ci valutiamo, quindi se vogliamo migliorarla è innanzitutto necessario diventare consapevoli di quali sono gli elementi che utilizziamo per valutarci:

1. Per prima cosa identifica quali sono i tuoi valori fondamentali, verifica che siano veramente tuoi, e non derivanti da condizionamenti, e  fai chiarezza rispetto a convinzioni e credenze che vuoi e non vuoi nella tua vita. Assicurati che alla base ci siano accettazione e amore per te stesso.

2. Coltiva la consapevolezza e impara a utilizzare la  mente come strumento utile. E’ molto importante riconoscere gli schemi mentali che ci indeboliscono, e le emozioni distruttive che ne derivano, e imparare tecniche che ci permettono di trasformare le abitudini mentali dannose per favorire attitudini sane e utili che ci sostengano.

3. Osserva come  percepisci l’immagine di te stesso e lavora sui condizionamenti per modificarla, se non è consona a quello che intimamente senti di essere.

4. Coltiva la libertà di essere chi scegli di essere. Siamo un processo  in divenire, non qualcosa di definito, in ogni momento stiamo creando la nostra vita in modo del tutto unico, se lo desideriamo abbiamo il potenziale di cambiare in ogni istante. 

5. Onora la Spiritualità nella tua vita. Esiste qualcosa che è più grande di noi, una sorta di Matrice Divina che è fuori e dentro di noi e connette tutte le cose e gli esseri. Solo da questa dimensione più alta può arrivarci ispirazione e guida per trovare chi siamo veramente.

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Autostima, cos’è  e come fare a migliorarla: ridefinire chi sei

A questo proposito, Nisargadatta Maharaj, Maestro illuminato dell’Advaita Vedanta, usava dire che per trovare quello che siamo veramente dobbiamo prima scoprire quello che non siamo. Gli insegnamenti spirituali ci spiegano che  non siamo certamente la mente, che è un insieme di programmi, memorie e condizionamenti, e quindi non siamo nemmeno i nostri comportamenti o la struttura del carattere.

Non siamo i pensieri: abbiamo pensieri, che vanno e vengono e a volte sembrano perfino del tutto indipendenti da noi … Non siamo le  emozioni che proviamo: sappiamo che le emozioni dipendono in massima parte da come moduliamo la mente, così facilmente possiamo cambiarle e passare dall’una all’altra …

Puoi decidere di tenere tutti questi aspetti di te così come si sono strutturati nel tempo, o scegliere di modificarli. Puoi modificare i tuoi pensieri, le tue emozioni, cambiare i comportamenti, se sei sufficientemente motivato puoi anche cambiare il tuo carattere, puoi sicuramente cambiare la tua mente e, come è stato ampiamente dimostrato, modificare il tuo corpo.

Tutti questi aspetti sono solo caratteristiche  del veicolo mente-corpo che contiene quella consapevolezza che  osserva e usa il veicolo, con tutte le sue caratteristiche, per fare esperienza.

Tenere a mente la visione d’insieme da una prospettiva più alta ci permette di acquisire più spazio e distacco per intervenire sui nostri limiti.

Se vogliamo sviluppare una mente  non reattiva, che ci aiuti attivamente a rimanere presenti, fiduciosi  e centrati  nelle varie prove che l’esistenza ci propone, è necessario essere in pace col nostro passato.

Quando  l’energia che era bloccata nei traumi passati ritorna disponibile, possiamo usarla per espandere la nostra consapevolezza e crescere, che è poi il motivo per cui nasciamo e  affrontiamo le prove che la vita ci propone, secondo gli insegnamenti spirituali.

Caratteristiche di una Buona Autostima:

Saprai di averla raggiunta quando:

  • Anche se dovessi fallire ogni giorno, continuerai a volerti bene e a credere in te stesso.
  • Anche se dovessi ritrovarti tutti contro, continuerai a impegnarti e a lottare per le cose in cui credi.
  • Anche se tutto dovesse andare storto, saprai conservare gratitudine, fiducia e serenità .
  • Quando tutto andrà nel modo migliore, resterai umile, farai in modo di condividere ciò che hai e non avrai paura di perdere qualcosa.

FONTI
Nisargadatta Maharaj, Io sono Quello, ed. Ubaldini

Jeffrey Young e Janet Klosko, Reinventa la tua vita, Raffaele Cortina editore