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Possiamo affermare senza tema di smentita che i tempi attuali fanno proliferare stati di incertezza e insicurezza in tutti noi.

E ciò che dalle profondità  della nostra psiche fa germogliare quelle striscianti sensazioni, e tutti i sentimenti e pensieri oscuri che vi sono associati, è la paura dell’ignoto.


In questo particolare momento ci troviamo ad affrontare eventi, situazioni, e perfino conformazioni astrologiche, del tutto nuovi per noi. Ed è opportuno ricordare che quando un forte turbamento è condiviso a livello globale non abbiamo a che fare solo con le nostre paure personali, ma veniamo invasi anche da quelle che potentissime ci raggiungono  dall’inconscio collettivo.

Per le generazioni passate il futuro  si fondava su presupposti che apparivano certamente più solidi e prevedibili di quanto non sia ora. Che si tratti della cosiddetta pandemia Covid, dell’incombente collasso economico globale, della destabilizzazione politica, o dello scioglimento progressivo dei ghiacci, l’insieme di questi e altri simili scenari non può che  suscitare paura e paranoia, che possono manifestarsi anche in modo incontrollato e selvaggio.

Incertezza e paura dell’ignoto: Il cambiamento dal vecchio al nuovo

Anche se l’esperienza riguardo alla situazione, e la consapevolezza per elaborarla,  possono variare da persona a persona, possiamo in ogni caso ammettere che l‘incertezza, e il senso di insicurezza che ne deriva,  hanno raggiunto attualmente livelli senza precedenti per la grande maggioranza degli individui.

E ciò che è di tutti è evidentemente un compito karmico che l’essere umano deve affrontare, quindi magari aiuta non prenderla tanto sul personale, ma allargando un po’ la prospettiva, realizzare che l’evoluzione dal vecchio al nuovo deve con ogni evidenza necessariamente passare da queste difficoltà e sofferenze.

Che sia un male comune non può certo consolarci, ma può forse ispirarci tenere presente che quella attuale è la sfida delle sfide a cui l’uomo è chiamato, per cercare di dare ognuno un contributo positivo, visto che siamo tutti “nella stessa barca”.

Incertezza e paura dell’ignoto:  il cervello cerca nel passato

La paura dell’ignoto è sicuramente difficile da affrontare: il mondo sta rapidamente cambiando in modi sempre più imprevedibili davanti ai nostri stessi occhi, non sappiamo cosa porterà il domani, se le cose per noi e i nostri cari andranno bene o no. Il fatto è che molto probabilmente non potremo restare nella protezione della nostra “zona comoda”,  qualunque essa sia.

Tanti aspetti della vita sono cambiati repentinamente, e si intuisce che questo è solo l’inizio … Il cambiamento è ovviamente, a diversi livelli, sempre stato imprevedibile, ma non così tanto come quello che ci fronteggia oggigiorno! Possiamo ipotizzare che ciò che rende così acuta e penetrante la nostra paura sia  soprattutto la totale assenza di punti di riferimento per il nostro procedere.

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Sappiamo che il cervello cerca negli archivi del passato punti di riferimento che lo aiutino nelle scelte, e oggi non lo può fare …  è  questa assenza di riferimenti nel passato che  aumenta lo stress e il senso di incertezza. La nostra mente inconscia non ama il cambiamento e inoltre detesta le novità, perché  li vive come destabilizzanti.

L’inconscio si basa su modelli appresi e  li mantiene intatti il più possibile. Certo, visto che nel tempo l’individuo apprende nuove informazioni e sperimenta più aspetti della vita, numerosi schemi interiori si modificano di conseguenza, ma essenzialmente l’inconscio oppone resistenza a tutto ciò che minaccia di rompere il suo assetto abituale ed è per questo che liberarci da vecchie abitudini e  modelli di comportamento è così difficile.

Incertezza e paura dell’ignoto: l’avvento dell’uomo nuovo?

Ma cos’è che sta emergendo nel nostro mondo oggi di totalmente nuovo, inaspettato e mai registrato prima negli annali della storia? Pare si tratti di una nuova umanità che sorgerà da noi stessi. Ci stiamo muovendo verso un essere umano nuovo, che è stato annunciato da tempo. Tutto quello che sta accadendo serve a distruggere vecchi schemi perché ne possano sorgere di nuovi?

Si parla molto del fatto che l’umanità sta cambiando e che la nostra coscienza collettiva sta cambiando. Pare che molto stia accadendo a tutti i livelli, dalla nostra biologia, al nostro campo elettromagnetico, alla nostra mente fino alla nostra società e cultura e oltre. E sembra che le cose stiano accelerando perché tutti questi elementi entrano in gioco contemporaneamente e si influenzano reciprocamente sempre di più.

Siamo vittime o creatori?

I Maestri spirituali di tutti i tempi hanno da sempre creato percorsi  per renderci consapevoli che non siamo testimoni passivi o vittime di tutto ciò che sperimentiamo fuori di noi, individualmente o collettivamente, ma siamo i creatori di quelle esperienze esteriori, allo stesso modo di quelle interiori.

Anche le antiche tradizioni sciamaniche affermano che il mondo, in qualsiasi fase e stato, siamo davvero noi dentro e fuori. Quello che sperimentiamo, come il lato oscuro, o cattivo, è solo la manifestazione di resistenze e conflitti interiori non risolti in noi  che si esprimono all’esterno, processi necessari per qualsiasi nascita o trasformazione. Tanto quanto è impegnativa e vasta la nuova nascita, tanto più sarà il travaglio per attuarla …

Teniamo sempre presente che terremoti, cambiamenti tettonici, virus, deep state e  progetto di dittatura mondiale …. Sono tutti movimenti verso una nuova realtà: stiamo partorendo l’uomo nuovo e anche noi  nasciamo in una nuova umanità. Possiamo restare paralizzati e soccombere nella paura e nel rifiuto di quanto sta avvenendo o decidere di  fare la nostra parte attivamente.  

Lo psicologo Viktor Frankl, dal 1942 al 1945 prigioniero a Auschwitz  e in altri lager nazisti, analizzando la condizione degli internati nei campi di concentramento, giunse a questa conclusione: “Anche in una situazione estrema ed assolutamente priva di speranza, gli uomini hanno la possibilità e la capacità di conservare la propria dignità umana e di trovare un significato.

Dal modo in cui accetta il suo ineluttabile destino e con questo destino tutta la sofferenza che gli viene inflitta, dal modo in cui un uomo prende su di sé la sofferenza come la ’sua croce’, sorgono infinite possibilità di attribuire un significato alla vita, anche nei momenti più difficili, fino all’ultimo atto di esistenza. Ognuno può resistere a qualsiasi prova, se possiede un perché, un significato che riesca ad orientarlo verso il futuro.”

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Restiamo quindi focalizzati sul profondo significato di questo cambiamento epocale, per esempio apprezzando e onorando il fatto che ciò che verrà sarà migliore di tutto quello che noi e i nostri antenati abbiamo visto:  diversi secoli all’insegna dello sfruttamento indiscriminato delle risorse del pianeta, dei deboli e dei poveri, violenza, menzogna, sopraffazione … Nonostante ciò che sembra l’aumento progressivo dell’oscurità, è importante  tenere alta la speranza che qualcosa di buono sta prendendo forma, e onorare il fatto che sta nascendo attraverso di noi.

L’uomo nuovo: come favorirne la nascita?

Per esempio aprirci alla condivisione, nonostante le difficoltà,  con amici, gruppi e chiunque sia sinceramente interessato a spartire sostegno e ispirazione in questo cambiamento.

Privilegiare lo spazio del cuore, che è il chakra in noi che già sa come includere e andare al di là del giudizio (a questo proposito puoi vedere  link – mio post). Ricordare che la parte che teme e ha paura è la parte illusoria, mentre la parte vera in noi non teme nulla .

A questo proposito Osho afferma: “Sei divino, ma ancora non lo sai, anzi, è proprio perché sei divino che è così difficile saperlo! Il tuo essere divino si trova proprio nel profondo del tuo cuore: se si trattasse di qualcosa che sta fuori da te, ormai l’avresti incontrato. Se fosse qualcosa di oggettivo, probabilmente l’avresti già visto. Ma non sta al di fuori e non è un oggetto: è la tua soggettività. Non è qualcosa che si vede, è nascosta a chi guarda…Non si può diventare divini se non lo si è già.

Possiamo diventare solo ciò che siamo, perché il divenire non è altro che un dispiegarsi: ciò che è nascosto diventa manifesto. Ma ciò che è nascosto esiste tanto quanto ciò che è manifesto! E una volta che abbiamo compreso che alla sorgente siamo divini, dentro di noi nasce una grande fiducia: nulla può andare storto. Anche se ci allontaniamo il più lontano possibile dal nostro essere divini, rimaniamo comunque divini. Il peccatore è divino quanto il santo: alla radice, alla sorgente, non c’è alcuna distinzione …”

Perciò aiuta tenere a mente che la cosiddetta realtà è come un sogno, fino al risveglio alla nostra vera natura. Nelle nostre reazioni, specie in quelle di disagio, mantenere una parte che osserva, e ricordare: questo non è la verità, quello che ha paura non è il mio vero Sè …

Invece che cercare di bloccarle, negarle o ignorarle, accogliere le emozioni disturbanti, sentirle nel corpo e con presenza lasciare che si trasformino (qui vedi l’intera tecnica https://ilcorpoinmente.it/metodi-trasformare-purificare-emozioni/). Se la nostra energia resta intrappolata in stati negativi non potremo utilizzarla per fare o essere. Ricorda sempre: tu hai emozioni, ma non sei le tue emozioni.

Possiamo ipotizzare che la spaccatura sempre più netta tra l’umanità e chi vuole controllarla attraverso la paura si sia verificata per la nostra tendenza a negare e rimuovere la parte oscura e i nostri peggiori istinti, invece che riconoscerli e integrarli. Così ora è meglio se impariamo a prenderci cura con consapevolezza di quanto di problematico si manifesta in noi. (a questo proposito puoi vedere  (https://ilcorpoinmente.it/sonno-della-coscienza-genera-mostri/ ).

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Tecniche per ripulire mente e emozioni

Le nostre paure e insicurezze, così come la tendenza a sentirci inermi di fronte a un futuro incerto, hanno origine nel nostro passato, in quella che chiamiamo “storia personale”. Non possiamo certo cambiare la storia stessa, ma ricordiamo che le nostre difficoltà non hanno a che fare con i fatti stessi, ma con come l’inconscio li ha registrati internamente. Ed è su queste registrazioni che si può intervenire, per ripulire il passato dai traumi, e trasformare la nostra percezione.

Per riorganizzare la percezione delle nostre memorie, per liberarci da vecchi traumi, programmi negativi e condizionamenti possiamo utilizzare per esempio Ipnosi, PNL, Autoipnosi, DMOKA e Psyck-K, e tecniche di psicologia energetica come  EFT, EFT Integrata e TAI. Le difficoltà attuali del mondo sono una indiretta affermazione che abbiamo bisogno di un cambiamento radicale per ritrovare l’armonia,  e allora anche la realtà esteriore la rifletterà.

“Gioisci, il vecchio sta morendo, la notte sta finendo, e sta spuntando l’alba. (…) Questa è una crisi di proporzioni immense e se raccogliamo la sfida, questa è un’opportunità per creare il nuovo. La situazione non è mai stata così matura e tu stai vivendo in una delle epoche più belle, perché il vecchio sta scomparendo, o è già scomparso, e si è creato caos ma solo dal caos nascono le stelle più grandi.

 Tu hai l’opportunità di creare un universo nuovo. Accade solo eccezionalmente, è molto raro. Sei fortunato a vivere in questi tempi di crisi. Usa questa opportunità per creare l’uomo nuovo. Per creare l’uomo nuovo devi iniziare proprio da te. L’uomo nuovo sarà mistico, poeta e scienziato, tutto questo insieme. (…) Quando un uomo diventa tutte e tre queste cose insieme, è un uomo integro. (…)

È trasparente, autentico e disponibile. Non è un ipocrita. Non vive per raggiungere degli obiettivi: vive qui ed ora. Conosce solo un tempo, l’adesso, e conosce solo uno spazio, questo! Attraverso questa presenza, saprà cos’è dio. Gioisci! L’uomo nuovo sta arrivando e il vecchio sta scomparendo. Il vecchio è già sulla croce, e il nuovo è all’orizzonte. Siine felice, lo ripeto ancora: vivilo con gioia!”  Osho  Philosophia Perennis

FONTI

soulhiker.com: Why Uncertainty will Keep on Growing & What We Can Do About It    

Osho, Dal cuore all’esistenza. L’enciclopedia dell’uomo nuovo, Oshoba Libri

Osho,  Philosophia Perennis, ed. Ecig

Viktor Frankl,  Uno psicologo nei lager, ed. Ares