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E’ possibile restare sereni anche nelle difficoltà?

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Come restare sereni anche nelle difficoltà sarebbe più che mai da apprendere in questo momento difficile per tutti. Sappiamo di Maestri e seguaci di varie discipline spirituali che hanno mostrato questa padronanza della mente. Come possiamo noi, a prescindere dalle circostanze esterne, nella nostra quotidianità andare nella direzione della pace mentale?

Sappiamo quanto il cervello reagisca a quanto vividamente immaginato, creando ormoni che originano emozioni. Quindi pensieri pessimisti e preoccupanti avranno come conseguenza emozioni cosiddette “negative”, perché ci trasmettono ansia e sofferenza. Come fare quindi se non vogliamo essere trascinati via dal fiume impetuoso della paura e dell’angoscia?

Il primo necessario passo è saper stare nel momento presente, e non cadere preda delle preoccupazioni per la sopravvivenza e delle fantasie della mente su possibili nefasti scenari futuri. Nel presente, in uno spazio rilassato, c’è un miglior accesso alla creatività inconscia che può fornirci spunti di ispirazione sorprendenti per rispondere ai tempi difficili.

E, entrando più in profondità nella meditazione possiamo contattare in noi quella parte profonda che resta indisturbata da tutto quello che accade all’esterno.

E’ possibile restare sereni anche nelle difficoltà? Ritornare al corpo

Non è certo la mente che è capace di stare nel presente, è il corpo. Ai nostri giorni dobbiamo più che mai reimparare a stare nel corpo. Con il dilagare della tecnologia, siamo finiti tutti nella testa, che vaga senza radici nell’iperspazio;

di questo, e di come il corpo non sia più veramente “abitato” ma venga più che altro “usato” per  apparire, o come superficiale appendice di piacere,  trovi qui  approfondimenti:                   https://ilcorpoinmente.it/il-corpo-in-mente/ https://ilcorpoinmente.it/abitare-consapevolmente-nel-corpo-ritrovare-radici-presenza-prima-parte/

Se vogliamo imparare a mantenere la quiete anche nel centro del ciclone è indispensabile per prima cosa rientrare nel corpo e ripristinare il nostro collegamento con la Terra, quindi innanzi tutto con i le gambe e i piedi.

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Alexander Lowen, fondatore della bioenergetica, affermava: “Noi esseri umani siamo come gli alberi radicati al suolo con un’estremità, protesi verso il cielo con l’altra, e quanto più forti sono le nostre radici terrene tanto più possiamo protenderci verso l’alto. Se sradichiamo un albero, le foglie muoiono; se sradichiamo una persona, la sua spiritualità diventa un’astrazione senza vita”.

Questo paragone è estremamente calzante: il radicamento o grounding,  che  tradotto significa avere i piedi ben piantati per terra, per  Lowen e la bioenergetica significa  accettare se stessi e i propri vissuti, essere radicati nella propria verità.

Analizzando la postura dei suoi clienti, Lowen notò che ben pochi potevano contare su un saldo appoggio sul terreno, cioè su un contatto sensibile e presente con il suolo, non meramente meccanico. Lavorando con le persone, si accorse della relazione tra le tensioni muscolari nelle gambe e nei piedi e le difficoltà di radicamento, con  l’insicurezza presente nell’individuo e la sua sfiducia di poter ottenere  sostegno nella vita.

Come ritrovare il collegamento con la Terra e il radicamento

Al contrario notò che acquistando grounding, le persone diventavano più consapevoli, più capaci di esprimersi e più padrone di sè. Il grounding, e in generale un miglior rapporto col proprio corpo, rappresenta il contatto della persona con le realtà di base della propria esistenza.   Qualità che mancano invece negli individui che vivono tutte nella testa.

Se ridiventiamo capaci di un contatto con il corpo potremmo renderci conto della corrente vitale che scorre al suo interno, attraverso le gambe fino ai piedi e al suolo. Per  Lowen si riacquista grounding ripristinando il collegamento tra i piedi e il terreno.

Se una persona è ben radicata il suo corpo è naturalmente bilanciato, diritto, saldo; l’energia scorre liberamente, lo sguardo è più chiaro e brillante e anche la vista è migliore. Allora la persona è collegata a terra, non più persa “per aria” e preda dei suoi pensieri.

Anche Osho ha spesso affermato che uno dei problemi fondamentali dell’uomo moderno è il vivere tutto nella testa, alienato da un vero collegamento con il corpo. La conseguenza è profondo sradicamento, forte senso di insicurezza e sudditanza alla mente e alle sue storture.

Osho sottolinea come la consapevolezza dello sradicamento si manifesti con una percezione di instabilità delle gambe. Ebbene, come prima cosa, radicati nel terreno, la terra è la madre di ogni cosa, afferma.

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E’ possibile restare sereni anche nelle difficoltà? Alcuni facili esercizi per il radicamento e la presenza

Ecco una semplice procedura in tre fasi indicata da Osho per migliorare il radicamento e la presenza nel corpo e nelle gambe:

1.Mettersi in posizione eretta, piedi paralleli e gambe allargate di circa venti centimetri, occhi chiusi. Una volta trovata la posizione, mantenendo sempre le ginocchia leggermente flesse spostare in modo lento e consapevole tutto il peso del corpo sul piede destro. Rimanere qualche minuto in questa posizione provando a fondo la sensazione di tutto il peso del corpo su questo piede, fino a sentire un certo tremito nella muscolatura della gamba che sostiene il peso.

Tornare al centro,  ripetere con la stessa modalità sulla gamba e piede sinistro. Ripetere lo spostamento alcune volte, almeno cinque o sei, risvegliando presenza nelle gambe e nei piedi e un migliore flusso di energia nella parte bassa del corpo. Si termina con il mantenimento del peso al centro equamente distribuito su entrambe le gambe, sentendo com’è ora cambiata la sensazione.

2.La seconda attività consigliata da Osho per migliorare il radicamento prevede una corsa  a piedi nudi, all’esterno se è possibile, ma anche sul posto in casa se non è possibile fuori, per migliorare il contatto diretto con il suolo, mentre si respira profondamente coinvolgendo la pancia. Da 10 minuti a più.

3.Dopo la corsa ripetere la prima fase, sempre a occhi chiusi. Alla fine rimanere a sentire come sono ora le gambe e i piedi, com’è essere presente nel corpo. Osservare tutte le sensazioni nel corpo, nelle gambe e nei piedi. Notare come sia più semplice ora essere presenti nel corpo nel presente, e poter osservare i pensieri quando si presentano, ritornando non appena possibile senza lotta al respiro e al corpo. Da 5 minuti a  tutto il tempo che vuoi.

Il Chi Kung  è una ginnastica energetica cinese che permette accrescere e rafforzare  l’energia vitale (Chi) grazie a una serie di movimenti e posture abbinate al respiro, che permettono di abitare consapevolmente il corpo. Dalla saggezza di questa tradizione antica, che con l’esercizio regolare porta concentrazione mentale e favorisce lo stato meditativo  e il collegamento con la nostra natura spirituale,  prendiamo uno dei più classici esercizi di base:

E’ possibile restare sereni anche nelle difficoltà? Un esercizio di Chi  Kung

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Radicati come alberi:  Posizione eretta, centrati sul bacino, piedi paralleli all’ampiezza delle spalle, ginocchia morbide. La cima della testa  tende verso l’alto, come se un filo tirasse la cima del capo, la punta della lingua poggia contro il palato. Le braccia vanno poste in avanti, arcuate come se si volesse abbracciare un grosso albero, mani morbide come se reggessero una palla di burro, i palmi rivolti verso l’interno, a livello dell’addome, un po’ sotto l’ombelico (questa posizione viene chiamata Ti Bao Shi )  

Quanto tempo stare in questa posizione? Mantenendo  l’attenzione sul respiro, inizia con 10, 15 minuti e prosegui per tutto il tempo che riesci o vuoi …  Ben presto la mente si acquieta

E’ incredibile quanti eventi energetici possono manifestarsi semplicemente mantenendo questa posizione con presenza  e pazienza vigile e amorevole, con un’ attitudine distaccata e imparziale sui pensieri che possono presentarsi. Periodo migliore per l’esercizio la mattina, ma in qualsiasi momento della giornata sarà utile.

Una volta ripristinata una più consapevole presenza nel corpo, nelle gambe e nei piedi, abbiamo più possibilità di ricordare che tutto ciò che si manifesta all’esterno è prodotto dai programmi inconsci presenti nella mente.

In particolare tutte le memorie che ci trasmettono ancora dolore o sentimenti negativi confluiscono nell’inconscio collettivo e  da lì poi emergono idee, eventi e movimenti che riguardano tutto il pianeta. Ognuno di noi può ripulire il suo piccolo campo e coltivare la consapevolezza come l’unico bene che porteremo con noi nel passaggio dalla materia allo Spirito. E il tempo migliore è sempre ORA !

E’ possibile restare sereni anche nelle difficoltà? Ripulire il passato

Ricordiamo sempre che tutto avviene nel corpo; il corpo è l’inconscio stesso materializzato. Perciò occuparci del malessere nel corpo  è come dire all’inconscio: “ti sento, ascolto quello che mi dici, me ne prendo cura, grazie”. Questa attitudine di rispetto e ascolto crea collaborazione e fiducia, laddove il rifiuto e il giudizio generano chiusura, resistenza e blocco. Ricordiamo che l’inconscio è intorno al 95-97% di ciò che siamo, e non è produttivo averlo contro …

Con Ipnosi, Autoipnosi e PNL possiamo comunicare con l’inconscio e facilitare l’armonizzazione del passato.  Ed è possibile imparare ad autogestire  la pulizia delle memorie disturbanti  con EFT , EFT-Integrata  e TAI, e rendere sempre più leggero il peso del condizionamento che ci porta a percepire la cosiddetta realtà come minacciosa e ostile.

L’intera vita non è altro che un sogno, dicono i Maestri, e noi veniamo al mondo con l’unico compito di usare gli eventi per svegliarci, e scoprire che siamo liberi

FONTI

Alexander e Leslie Lowen, Espansione e integrazione del corpo in Bioenergetica, Manuale di esercizi pratici,  ed. Astrolabio

Osho,The Cypress in the Courtyard, Rebel Publishing House

https://www.cure-naturali.it/articoli/terapie-naturali/energia/esercizi-qi-gong-per-principianti.html