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La depressione  è un fenomeno in aumento, che cosa vuole dirci?

Una delle ragioni è sicuramente che il panorama esterno si sta attualmente facendo  sempre più minaccioso e difficile da gestire, e le sfide che ci fronteggiano  appaiono  in aumento …

Pur tuttavia possiamo notare che in questa situazione, se ci sono persone che si  scoraggiano e si deprimono, altre restano invece positive e ben disposte.  Del resto i maestri spirituali hanno sempre affermato che il centro è dentro di noi e che, anche in situazioni scomode, difficili e pericolose,  è possibile conservare uno stato interiore libero da  emozioni “negative”.

Vediamo innanzi tutto  di capire meglio cosa sia la “depressione”, termine che indica uno stato interiore di sofferenza psichica. La persona depressa non si sente bene dentro la sua pelle, né nella situazione in cui vive, niente la conforta, tutto appare deludente o estraneo, ha dubbi su se stessa, gli altri, il mondo esterno e il futuro.

Si genera uno stato di disperazione interiore che produce stress, e ciò causa indebolimento del sistema immunitario e calo dell’energia vitale. Gli stessi pensieri negativi si avvitano su se stessi, creando un blocco: la nostra vita perciò subìsce un  arresto, ci si ferma perché non si vede via d’uscita.

La causa di questa situazione è spesso la reazione a prove e problemi esistenziali che la vita non manca di proporci: perdite, lutti, aspirazioni negate o disattese, malattie, ostacoli al raggiungimento di obiettivi prefissati, mancanza di fiducia in noi stessi, ecc.

Si genera un senso di frustrazione che se perdura nel tempo si trasforma in una depressione. Oppure, che ci siano ragioni all’esterno o  meno, può trattarsi di una sorta di malessere interiore che è lì da lungo tempo. Nella depressione sono presenti vari sintomi che possono comprendere:

tristezza, ansia, sentirsi senza valore, inadeguati, senza speranza, atteggiamento pessimistico nei confronti del futuro, aumento del bisogno di dormire o insonnia, assenza di appetito e perdita di peso, o bisogno di consolarsi con il cibo e quindi aumento di peso, senso di colpa, perdita di interesse in ogni cosa, ritiro sociale e  ricerca di isolarsi, diminuzione di energia e perciò una sorta di rallentamento, difficoltà di concentrazione ed attenzione, irritabilità, e finanche pensieri di morte o di suicidio.

Depressione, che cosa vuole dirci? Scopri il messaggio

A volte questo insieme emerge sottoforma di angoscia esistenziale: il solo fatto di esistere  è  fonte d’angoscia. E’ come se nulla potesse veramente soddisfarci, o riuscire a dare un senso alla vita.

E ovviamente ci si guarda attorno e ci si confronta con gli altri: “loro”, perlomeno la maggioranza, sembrano essere contenti di esserci e così coinvolti nell’esistenza, e questo ci fa sentire ancora più sbagliati, fuori posto e … depressi.

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La depressione può avere diversi gradi di gravità, ad esempio essere transitoria, come reazione a un particolare evento  triste  o  luttuoso,  una delusione amorosa, un insuccesso, ecc.

Può presentarsi sottoforma di disturbo dell’adattamento, con umore depresso come attitudine ai fatti della vita, o ancora essere mascherata e esprimersi in disturbi cosiddetti psicosomatici, oppure assumere la forma più grave della nevrosi depressiva.

Molti ne hanno scritto, è stata definita male oscuro, strisciante e subdola malattia e simili, comunque sia uno stato da “combattere e sconfiggere”. Ma per certo sappiamo che ciò a cui si resiste persiste. Quale può essere quindi un’attitudine più corretta e funzionale?

Innanzi tutto è necessario ritrovare un buon rapporto con se stessi, sappiamo che è l’inconscio ad avere la chiave del cambiamento, e questa parte profonda in noi non collabora in un clima di  giudizio  e imposizione. Serve un approccio completamente diverso ai disagi interiori.

Questi stati non vanno visti come nemici da combattere, ma come una sorta di “messaggeri” di una parte di noi di cui non siamo ancora consapevoli o che non volevamo considerare, e il cui messaggio è indispensabile per ritrovare equilibrio e benessere.

La depressione  ci impedisce di trovare soddisfazione  e senso della vita “fuori di noi”, ci costringe a guardarci dentro, a valutare se stiamo vivendo la vita che vorremmo. Ognuno di noi ha una natura profonda che lo guida ma spesso perlopiù non la ascoltiamo, o perché è stata soffocata dai condizionamenti, o perché non vogliamo correre il rischio di cambiare e uscire dalla nostra “zona comoda”.

Così spesso finiamo per non voler essere consapevoli della nostra natura profonda e anzi la ostacoliamo, ponendoci su percorsi inconciliabili con la nostra inclinazione naturale. Spesso impostiamo la nostra vita seguendo strade, mete, obiettivi che credevamo nostri e che poi però non ci nutrono veramente.

Di questo però, nella maggioranza dei casi, non siamo consapevoli. Oppure portiamo un malessere antico in noi, dalla nostra infanzia o da un tempo imprecisato, e non ce ne siamo mai occupati.

Una delle  missioni della depressione, dopo quella di costringerci a guardare dentro di noi,  è proprio quella di spingerci a valutare quanto il nostro stile di vita sia adeguato, quanto lasci spazio alla nostra vera natura o stia invece bloccando le nostre energie vitali e espressive.

Depressione  significa spesso repressione: c’è una parte di te non considerata che vuole essere vista, che ha bisogno di spazio per esprimersi. Molti artisti, pittori, musicisti, scrittori, attori, ecc. devono proprio alla depressione l’impulso che li ha portati a realizzare la loro espressione creativa.

Depressione, che cosa vuole dirci? Occhio ai simboli

La depressione ci obbliga a fermarci, ci spinge a interrogarci se la nostra vita stia andando nella direzione che il nostro Sé profondo trova per noi adeguata. O quanto ci stiamo prendendo cura di parti  inconsce di noi che hanno bisogno di attenzione.

L’inconscio, da cui provengono tutti gli stati emotivi, è una mente simbolica. Così anche il senso di buio e di vuoto che così spesso sono associati alla depressione possono essere visti come simboli di ciò che la depressione vuole dirci: è una preparazione per  la nascita di un nuovo sè.

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Il vuoto è  intervallo, spazio per il nuovo in gestazione. La gestazione del feto avviene nel buio, e il bruco riposa nell’oscurità sospesa del bozzolo che lo protegge fino a che diventerà farfalla, il seme germina nel profondo della terra. Anche noi seguiamo le leggi della natura, e la nostra spinta alla rinascita ci getta nel buio della gestazione.

Il silenzio ci isola dal mondo, un aiuto a diventare consapevoli delle vecchie voci che ci girano nella testa, per liberarcene e ritrovando la nostra verità, favorire la nascita di un nuovo modo di essere.

Perché la vera nascita non è quella meramente biologica, ma quella che facciamo quando decidiamo di vivere, e spogliarci della vecchia pelle che non ci rappresenta più, come la muta del serpente (altro simbolo di morte-rinascita).

E  se il male oscuro della depressione sembra non volerci abbandonare, la ragione è semplice: perché, di fatto, resistiamo. Vogliamo scacciarlo senza aver collaborato attivamente a quei cambiamenti di vita che è lì proprio a indicarci.

E come si potrà intendere il messaggio senza innanzi tutto accogliere e ascoltare quanto ha da dirci? Fino a che non abbiamo compreso e intrapreso un nuovo percorso, l’inconscio, che sa molto meglio della mente cosciente di cosa abbiamo veramente bisogno, manterrà i sintomi al loro posto.

Lottare contro il buio e il senso di vuoto per farli andare via, prima di aver capito il messaggio e intrapreso un nuovo cammino, è proprio l’errore che spinge la depressione è diventare ancora più forte e tenace. Solo ascoltandoci nel profondo si può comprendere gli errori commessi fino a quel momento e decidere di cambiare rotta.

Depressione, che cosa vuole dirci? Attitudini utili

Nello stato di “gestazione” ci sono attitudini che possono aiutare a trovare quella soluzione che necessariamente deve venire da dentro, in un nuovo modo di essere. Le possiamo riassumere in 5 punti:

1. Abbandona le convinzioni limitanti e scopri chi sei veramente

La mente è uno strumento molto potente, e spesso siamo condizionati da  convinzioni limitanti che il nostro inconscio ha assorbito. Se  la mente ha a lungo ripetuto schemi e  credenze limitanti non fa che  riproporceli in modo assillante, questo ha l’effetto di renderci succubi di voci del passato dalle quali sarebbe invece opportuno liberarsi.

Questo fa sì che viviamo prevalentemente nel passato, o immaginando un futuro in cui si verificheranno le stesse difficoltà, mancando il momento presente. In questo modo molta della nostra energia va sprecata.

Dobbiamo riappropriarci del potere di agire con maggiore consapevolezza, e questo è possibile solo nel presente. Dando aiuto  alle parti  inconsce che ti bloccano, potrà emergere un nuovo sentire, una trasformazione nella tua vita.

Sempre più numerose sono attualmente le tecniche che mostrano di essere efficaci  strumenti per aiutare la mente a cambiare, se lo desideriamo.

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Ad esempio DMOKA, se ci sono traumi da elaborare; Ipnosi, PNL, e Autoipnosigli strumenti più classici per comunicare con l’inconscio e favorire una riorganizzazione delle sue illimitate risorse. Anche tecniche di psicologia energetica, come EFT, EFT-I e TAI stimolano l’inconscio in modo potente verso il superamento desiderato.

Mano a mano che gli strati dei condizionamenti cadono, come gli strati della cipolla, emerge chi sei veramente. Realizza che se vuoi  riprenderti il tuo potere,  devi  anche assumerti la responsabilità della tua vita, smettere di agire per compiacere gli altri, ascoltare i tuoi bisogni, scoprire quello che ti fa sentire realizzato, contento, in contatto profondo con la vita.

2.Fai movimento e stai nella natura

Trova il modo di fare attività fisica, meglio se tutti i giorni, che sia correre, danzare o semplicemente camminare. Il moto aumenta la produzione di endorfine, ormoni  naturali  che trasmettono benessere e gioia di vivere.

Trascorri del tempo all’aperto, la luce solare stimola la produzione di serotonina,  detta anche ormone della felicità, perché ci trasmette benessere. Stai il più possibile a contatto con la natura, se vivi in città frequenta parchi e giardini pubblici. Anche se tendiamo a dimenticarlo, apparteniamo tutti alla natura, che esercita su di noi un  potente effetto  riequilibrante e rasserenante.

3.Alimentati correttamente

Mangiare in modo sregolato e/o cibi spazzatura significa intossicare il corpo e squilibrare gli organi. Questo ha l’effetto di peggiorare il funzionamento del corpo-mente, e quindi ogni stato di malessere. Al contrario fare ogni tanto diete disintossicanti, mangiare cibi sani con un consumo frequente di pesce, verdura e frutta, aiuta  il ristabilirsi dell’equilibrio psicofisico.

 4. Sviluppa un atteggiamento positivo e coltiva rapporti sociali e interessi

Buddha afferma “coi tuoi pensieri crei il mondo”  e mai come oggi anche la scienza ci ha portati così tante evidenza di come i nostri pensieri influenzano noi stessi e la realtà che ci circonda.

Perciò, se vogliamo influenzare positivamente la nostra vita, è importante riuscire a sviluppare un atteggiamento interiore positivo. Imparare a dirigere la propria mente, invece di esserne schiavi, è fondamentale.

Come primo passo è bene tenere presente  che l’energia va dove metti l’attenzione, quindi imparare a “spostare” l’attenzione da un pensiero indesiderato ad un altro più utile è il primo passo.depressione-che-cosa-vuole-dirci-5

Depressione, che cosa vuole dirci? Meglio “vibrare” alto

I pensieri hanno anche una frequenza vibratoria, quelli negativi ci “tirano giù”, perché hanno una bassa frequenza. Pensare “positivo” e creare pensieri consapevoli, che esprimano fiducia, amorevolezza, gentilezza, speranza e gratitudine ci porta a vibrare a frequenze più elevate.

Più viviamo a frequenze alte  più si rivela la capacità di mantenersi positivi, a prescindere dalle circostanze esterne, creando così un circolo virtuoso.

Sviluppare un modello di pensiero superiore ti aprirà a un nuovo sentire, ma per farlo dovrai riconnetterti con la parte più autentica di stesso. Per riuscire in questa operazione non puoi certo negare le tue parti  limitate e spaventate e far finta che non esistano, o tentare di  nasconderle più profondamente dentro di te.

E’ necessario  riconoscerle e portare loro aiuto, perché possano venire integrate. Le tecniche già citate al punto uno ti saranno di grande  utilità anche in questo caso.

Inoltre si è riscontrata una forte correlazione fra solitudine, isolamento sociale e depressione. Perciò, se vuoi stare bene,  isolarti non è una buona scelta. E’ importante dare spazio a ciò che ti piace e ti nutre interiormente, e cercare di farlo  nella condivisione con altre persone.

Ricorda che l’io profondo  trae beneficio dalla meditazione e dalla preghiera (che appartenga o meno a un indirizzo religioso).

5. Sviluppa la gratitudine, ama e fai “come se”

Spesso mettiamo molta attenzione a quello che non va nella nostra vita e  ci sfuggono  le mille   ragioni per cui essere grati ogni giorno. Essere grati è uno dei modi migliori per accedere alla gioia e all’abbondanza nella nostra vita, così come dare amore a qualcosa o qualcuno per il solo piacere di darlo. Ci penserà la vita a ripagarci con altre occasioni per cui essere ancora più grati.

Inoltre è importante tener presente che  l’inconscio non distingue  una esperienza reale da una creata nella mente, purché coinvolga le emozioni e sia intensa. Quindi se possiamo sentirci nello stato di profondo sollievo e gratitudine che proveremmo se avessimo già ottenuto il risultato desiderato, l’inconscio ci crederà, e attirerà a noi la realtà conseguente.

Il ricercatore e conferenziere Gregg Braden riporta che questo era l’antico modo di pregare: ringraziare per ciò che si desidera sentendosi come se l’avessimo già ottenuto.  Allenati perciò a stare nello spazio di gratitudine  “come se” avessi già ottenuto ciò che vuoi realizzare. Ti sentirai bene  e ben presto la vita ti proporrà molte altre occasioni per cui essere grato.

FONTI

https://www.guidapsicologi.it/articoli/il-significato-psicosomatico-simbolico-della-depressione

https://www.visioneolistica.it/stare-bene-con-se-stessi-equilibrio-interiore/