Il Corpo in Mente, Ipnosi e Autoipnosi

Il Risveglio dal Sogno – il libro che aiuta a comprendere il Bardo Thodol

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Il “Bardo Thodol” o Libro Tibetano dei Morti, è un antico insegnamento della tradizione buddista Dzochen.

Guida dettagliata per la coscienza nel viaggio dopo la morte,

ma anche prezioso per la comprensione dei diversi aspetti della mente con la quale creiamo la nostra attuale realta, per secoli è stato  tramandato solo in forma orale, tenuto segretissimo e trasmesso soltanto agli iniziati. Le sue origini vengono fatte risalire addirittura al Buddha Primordiale, principio astratto o archetipo che rappresenta ciò che si trova all’origine di tutte le cose. Trasposto in forma scritta nell’VIII secolo dal Maestro Padmasambhava, è diventato un testo “cult” degli anni ’60, e ha sempre esercitato un’attrazione irresistibile su di me. Il termine tibetano “bardo” significa intervallo, stato intermedio, e per lo più con “bardo” si intende quel tempo che va dalla morte alla rinascita successiva. La tradizione tibetana ci informa però che tutti gli spazi di sospensione sono “bardo” , quindi anche la vita, e innumerevoli situazioni del vivere quotidiano: siamo costantemente sospesi  tra istinto e ragione … tra confusione e chiarezza … tra paradiso e inferno … tra ciò che sta finendo e il nuovo che inizia , ecc. solo qualche esempio per rendere l’idea.

Poco dopo l’incontro con il mio Maestro, Osho, all’inizio degli anni ‘80,  mi accostai al Libro Tibetano dei Morti con grande aspettativa, ma alla fine dovetti ammettere con me stessa che … non ci avevo capito granché. Il “Bardo Thodol” nella versione “classica” presenta infatti tutta una serie di simbologie della tradizione buddista difficili da decifrare, e così, anche se reso pubblico, il suo messaggio ha continuato a rimanere comprensibile solo per pochi. Una decina di anni dopo quella mia prima lettura poco fruttuosa, fortunatamente Osho ci incaricò di semplificare  e modernizzato il linguaggio del “Libro tibetano dei morti” per rendere questo messaggio così importante accessibile a tutti. E’ stato svolto perciò un lavoro di consultazione e approfondimento su diverse fonti per verificare il significato sottostante a ogni simbolo, semplificando e modernizzando il linguaggio di questo libro iniziatico fino a trovare una forma di facile e diretta comprensione. Sono state preparate versioni registrate del processo nelle  lingue  più usate: inglese, francese, italiano, tedesco, spagnolo, giapponese.

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Edizione fuori stampa                                    Ultima Edizione rivista e ampliata

“Il Risveglio dal Sogno” –  il Bardo secondo le indicazioni di Osho

Io mi sono occupata della versione italiana, le prime edizioni dell’opera sono state pubblicate col titolo “Bardo il risveglio dal sogno” – meditazione dal libro tibetano dei morti.  Nel 2013 il libro con Cd in Mp3 allegato col processo del bardo sottoforma di trance per essere integrato nella mente inconscia, è stato ripubblicato col titolo “Il Risveglio dal Sogno” – la grande liberazione con gli insegnamenti del Bardo, ed. Tecniche Nuove. Quest’ultima versione è stata ampliata e rivista, con 100 pagine in più della precedente, ma si tratta proprio della stessa opera, lo preciso perché la variazione di titolo voluta dal nuovo editore ha generato una certa confusione e dopo anni ancora ci sono persone che cercano  la prima versione, fuori stampa e non più disponibile, non sapendo che quest’ultima edizione è la stessa cosa!

Ma cos’è che rende questo insegnamento così attuale e straordinario? Da sempre l’uomo ha avuto la curiosità di sapere cosa succede dopo la morte … A mio avviso  Osho ha fatto un’operazione importante dando indicazione che si intervenisse su questo antico messaggio per renderlo comprensibile a tutti, anche fuori dalla complicata simbologia buddista tradizionale, perché è veramente significativo per tutti noi. In pratica, il “Bardo” ci  rivela che, se la nostra vita si interrompesse in questo momento, il livello di coscienza che determina la nostra comprensione di quanto ci accade e il nostro modo di reagire abituale è esattamente ciò che si manifesterebbe nello spazio che vive la coscienza dopo aver abbandonato il corpo.

In altre parole, riprenderemmo da dove abbiamo lasciato, solo che senza l’ancoraggio del corpo fisico, il Bardo dice che è parecchio più difficile guidare la mente. Perciò se non vogliamo, dopo la morte, ritrovarci alle prese con una realtà che esprima esattamente i limiti attuali,  è necessario impegnarsi ora per elevare il nostro livello di consapevolezza e diventare responsabili di ciò che ci ritroviamo a vivere. Si  sottolinea continuamente che  la vita  è l’unico spazio-tempo che abbiamo per lavorare concretamente sui nostri attaccamenti e sviluppare consapevolezza, l’unico bene che potremo portare con noi.

Questo insegnamento ci conduce  a una realizzazione che può cambiare la nostra visione rispetto all’intera esistenza: non esiste nulla di esterno a noi e tutto ciò che ci ritroviamo a sperimentare – emozioni, eventi, relazioni – sono tutte proiezioni della nostra interiorità. Vita e morte sono soltanto aspetti della totalità dell’esistenza e del fluire del cambiamento all’interno di questa totalità. La vita è la nostra palestra per sviluppare consapevolezza, l’ingrediente fondamentale per aprirci al riconoscimento che siamo noi a creare la nostra realtà in ogni dettaglio.

Sono i nostri schemi inconsci, dice il “Bardo”, che abbiamo rafforzato e radicalizzato per vite e vite, a tenerci ipnotizzati e a determinare la natura delle nostre esperienze: “Tu sei responsabile di tutto ciò che vedi, di tutto ciò che crei”. Nei bardo della morte, così come nella vita,  ci confrontiamo con tutte le parti di noi che abbiamo rifiutato e rimosso, gettandole nell’inconscio. Se saremo in grado di riconoscere queste parti ed accoglierle, saremo istantaneamente liberati dalla sofferenza e dalla necessità di rinascere. Ma è esattamente quanto anche la vita ci propone … vita e morte nient’altro che un viaggio della coscienza, fino al suo risveglio. E allora, proprio come ci sveglia il mattino dai sogni della notte,  saremo liberi dall’illusione e ritornati a casa nella Verità.

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“Il Risveglio dal Sogno” : cosa ci dice il Bardo ?

“Il Risveglio dal Sogno” è un’opera adatta a chiunque voglia espandere la sua coscienza  e  anche a chi desideri comprendere come, con i programmi che sono nell’inconscio, siamo responsabili di tutte le esperienze che incontriamo, ed è proprio questa totale responsabilità che ci dà anche il pieno potere di cambiare il mondo. I temi che ci indica di approfondire sono proprio quelli che più hanno bisogno di una nuova prospettiva nel momento attuale: le proiezioni, l’identificazione con la mente e tutto quello che ne consegue. Questo messaggio ci dice che gli altri non sono altro da noi, ma stanno solo drammatizzando, come su un palcoscenico, parti di noi che non siamo in grado di riconoscere, e questo accadrà di nuovo e di nuovo fino a che non saremo pronti a farlo. Il nemico non è fuori di noi, la guerra la stiamo facendo sempre a noi stessi !

Ci dice che l’ostacolo più grande al risveglio è  l’identificazione con questo io separato che è così difficile lasciare andare e che ci mantiene nell’illusione della dimensione dualistica dell’esistenza, dove esiste “bene” e “male”, dove tutto ciò che inizia deve necessariamente finire!.. Mi sembrano temi di grandissima attualità per questo momento di transizione (di bardo…) che la Terra sta attraversando: il passaggio dalla dimensione del potere e dello sfruttamento indiscriminato a quella Nuova Era di amore e condivisione di cui parlano profezie e mistici di tante tradizioni  come nostro possibile futuro.

Osho  parla della nascita di un ”uomo nuovo” e di chi potrebbe  trattarsi se non di una persona capace di guardare dentro di sé per trovare soluzione ai conflitti con il suo prossimo, sinceramente interessato alle conseguenze del suo agire, e in questo modo capace di creare un mondo in cui regnano la pace e l’armonia? “Il Risveglio dal Sogno” presenta inoltre pratiche e meditazioni per dare supporto a chi si sta avvicinando al grande viaggio, e per chi resta, assieme a pratiche ed esercizi per aiutare la mente a trovare nuove prospettive rispetto a temi che abitualmente la mettono in difficoltà, ad esempio: l’attaccamento, le emozioni disfunzionali, il giudizio, le proiezioni, il risentimento … e meditazioni della tradizione buddista per  favorire il contatto con quella parte profonda del nostro essere che è al di là di nascita e morte.

Dalla Prefazione: “Con l’aiuto dei suggerimenti e dei tanti approcci meditativi, tratti dalla tradizione spirituale tibetana, che con vera dedizione sono stati qui elaborati per renderli disponibili a tutti, possiamo allora allenarci a cogliere ogni occasione per accrescere ciò che in noi vuole liberarsi dall’illusione della paura e della sofferen­za, e nutrire le qualità che tanto necessita il momento storico attuale: presenza consapevole, integrità, generosità, apertura di cuore e un sincero intento che l’umanità tutta possa beneficiare del nostro contributo. Un grazie a questa guida, tanto più preziosa nella scarsità di pubblicazioni che sappiano trattare questi temi in modo laico e universale, che con piacevolezza e semplicità ci indica la via della ricerca e ci offre opportunità di operare concretamente per il nostro risveglio – la più valida alternativa a ogni paura – re­stando dove siamo, al nostro posto.”

FONTI:

Annalisa Faliva: “Il Risveglio dal Sogno” – La Grande Liberazione con gli Insegnamenti del Bardo, ed. Tecniche Nuove

Intervista a Annalisa sul Bardo, Newliferadio Olos 31: https://www.youtube.com/watch?v=ZV44jhDgC7w 

Chogyan Trungpa, F. Fremantle: Il Libro Tibetano dei Morti, ed. Ubaldini