Ipnosi Regressiva

L’Ipnosi Regressiva alle vite passate, riscontri e efficacia

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L’Ipnosi Regressiva alle vite passate è sempre più popolare, ma qual è la sua efficacia, al di là della mera curiosità?

Scopriamo che sono veramente numerose le figure terapeutiche  nell’ambito dell’ipnosi, della psicologia e della psichiatria, che hanno condiviso interessanti approfondimenti sull’utilità della regressione a un tempo diverso dall’attuale, per risolvere diverse problematiche, sia fisiche che psicologiche.

Cenni storici sull’Ipnosi Regressiva  alle vite passate

Già nelle Upaniṣad, insieme di testi sacri dell’induismo risalenti al 900 a.C., troviamo menzionate pratiche di regressione a vite precedenti.

In epoca più recente, la prima documentazione particolareggiata su una regressione in ipnosi a una vita passata risale al 1862, e come spesso avviene in questo campo, si è verificata per caso. In Germania il principe Galitzin, allievo di Mesmer, per fare pratica dell’ipnosi aveva raccolto dalla strada una prostituta di bassa estrazione, del tutto priva di istruzione.

Nello stato di trance, spontaneamente, la donna menzionò un delitto compiuto in una sua vita precedente in Francia. Essa indicò questo fatto come causa della sua attuale infelice condizione, e fornì molti particolari sulla vicenda: motivazioni, tempo, luogo e persone coinvolte.

In trance essa si esprimeva correttamente in un francese ricercato, lingua a lei altrimenti del tutto ignota. Incuriosito, Galitzin si recò in Francia, per una verifica. Nel paese indicato la storia risultò corretta, la gente del posto testimoniò che i propri nonni la raccontavano così come  riferito dalla donna.

Tra chi ha poi portato avanti la pratica dell’Ipnosi Regressiva alle vite passate citiamo: lo psichiatra Alexander Cannon, la psicologa e ipnoterapeuta Edith Fiore, il dott. Gerald Nethertonil, il dott. Gerald Edelstein,  la psichiatra Varvara Ivanova, la psicologa Helen Wambach. Quest’ultima ha scritto numerosi libri sull’argomento, tra cui Rivivere le vite passate, e ha condotto uno studio approfondito sulle regressioni di oltre 10.000 volontari.

Inizialmente scettica, Wambach è poi giunta ad affermare di non aver alcun bisogno di “credere” nella reincarnazione, ma di avere tali evidenze da “sapere” che esiste. Dopo aver verificato che le informazioni fornite dai suoi soggetti in trance, si rivelavano sempre storicamente corrette, ha inoltre affermato che quanto riportato su vestiario, cibi e utensili in uso nelle varie epoche, risultava ben più accurato che nei comuni libri di storia.

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Lo psicologo e ipnoterapeuta australiano Peter Ramster, autore di The Search of Lives Past (Alla ricerca di vite passate), partito anch’egli da posizioni di scetticismo, ha poi dedicato la sua vita all’approfondimento sulle memorie di vite precedenti e ha girato vari documentari sul tema.

L’Ipnosi Regressiva alle vite passate, riscontri e efficacia: Alcune testimonianze

Ciò che ha reso Ramster veramente famoso è stato un documentario televisivo, girato nel 1981, sulle memorie regressive di quattro donne di Sydney. Esse, che non erano mai uscite dall’Australia, sotto ipnosi fornirono precisi dettagli su vite passate vissute in Germania, in Scozia, in Inghilterra e in Francia. Accompagnate dalla troupe televisiva nei luoghi da loro indicati, le loro informazioni  su  particolari dettagli di luoghi e fatti furono puntualmente verificate corrette.

Una di loro, Gwen McDonald, che ricordava una vita nel Somerset nella seconda metà del ‘700 come soldato, fu in grado di orientarsi bendata in luoghi che poteva conoscere soltanto nella vita passata, indicare l’ubicazione di antiche case abbattute da tempo, e il nome di villaggi non più esistenti da duecento anni. Essa menzionò anche nomi di commilitoni del suo reggimento, che furono ritrovati nei registri militari.

Un’altra del gruppo, Cinthya Henderson, ricordava una vita in Francia al tempo della Rivoluzione francese. In trance parlava in francese senza accento con il dialetto dell’epoca, lingua a lei altrimenti sconosciuta. Inoltre essa poteva indicare il nome esatto delle strade di dove viveva in quel tempo, come fu possibile verificare da vecchie mappe del luogo.

L’Ipnosi Regressiva  riscontri e efficacia: Il caso di Mrs. Smith

Un altro caso molto interessante che coinvolse lo psichiatra inglese Arthur Guirdham, è quello di Mrs. Smith, una casalinga inglese che da anni soffriva di incubi terribili in cui si vedeva  bruciare sul rogo. Nel 1962 la signora Smith contattò lo psichiatra, nella ricerca di un trattamento  che la liberasse dal problema.

Quell’incubo ricorrente, che si verificava ogni tanto fin dall’adolescenza, ultimamente si ripeteva anche due o tre volte a settimana. Guirdham  riuscì a nascondere la sua sorpresa mentre ascoltava  Mrs. Smith, perché da oltre 30 anni  aveva lo stesso incubo!

Dopo questo incontro, stranamente, gli incubi cessarono per entrambi. Guirdham decise però di continuare le sedute, perché era interessato ad approfondire il caso. Oltre alle descrizioni di cos’era successo, la signora Smith fornì anche una lista di nomi di persone vissute insieme a lei nel 13° secolo.

Riferì che Guirdham  stesso apparteneva a quel vissuto, col nome di Rogiet de Cruisot. Come psichiatra, Guirdham era a conoscenza di storie su reincarnazioni, ma precedentemente era sempre stato scettico in proposito.

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Ora egli fece delle ricerche sulle informazioni emerse in trance. Scoprì così che i nomi menzionati dalla Smith figuravano in rari documenti storici del Medioevo, redatti in francese e mai tradotti in inglese.

Gli individui sulla lista erano tutti appartenenti ai Càtari, gruppo cristiano presente nel Medioevo soprattutto nella Francia meridionale e nell’Italia settentrionale. Tra le altre cose, i Catari credevano nella reincarnazione ed anche per questo furono dichiarati eretici, torturati e sterminati dall’Inquisizione.

La donna stupì  gli esperti con la sua conoscenza dei particolari storici riguardanti i Catari di Tolosa e riportò esattamente le precise parole di canzoni del tempo. Quei versi, che aveva trascritto da bambina nel 1944, furono poi ritrovati in archivi storici solo nel 1967.

Esperti di francese medievale confermarono che erano scritti in Langue-D’oc, l’idioma parlato della Francia meridionale nei secoli XII e XIII.  La Smith ricordava inoltre molti altri precisi dettagli storici, i cui riscontri vennero alla luce solo dopo indagini molto approfondite.

Nel corso del tempo, il dott. Guirdham  ha poi incontrato altre persone a lui vicine, 11 in totale, che avevano tutte in comune la stessa vita passata coi Càtari, documentando questa storia nel libro The Cathars and Reincarnation (I Càtari e la Reincarnazione). Dopo queste esperienze mise in gioco la sua reputazione per istruire i suoi colleghi sul tema “reincarnazione e pratica medica” (Guirdham 1969).

L’Ipnosi Regressiva alle vite passate, riscontri e efficacia: I bambini che ricordano

Rilevante in proposito la ricerca dello psichiatra americano Ian Stevenson  (1918-2007). Stevenson  era convinto che la causa di molti disturbi mentali potesse essere derivare da conflitti irrisolti nelle vite precedenti. Il fenomeno a cui si è dedicato per 50 anni è quello dei bambini con ricordi di vite precedenti.

Ha analizzato un grande numero di casi di bambini con queste memorie in tutto il mondo, specialmente in India, Sri Lanka, Tailandia, Turchia, Brasile, Libano, e anche Inghilterra, Canada e Stati Uniti. Sulle sue ricerche Stevenson ha pubblicato circa trecento articoli e 14 libri.

Particolarmente interessante il suo lavoro sui segni di nascita: a volte il bambino nasce infatti con tracce inequivocabili di cicatrici o segni particolari sul corpo, legati a una morte violenta che ricorda.

Ha presentato questo approfondimento nel libro Le prove della reincarnazione (titolo della versione in italiano). Nell’opera sono presenti una serie di impressionanti fotografie su casi di bambini che presentano segni inspiegabili di nascita e ricordano storie di un tempo “precedente” che spiega ciò che li ha causati.

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La Regressione alle vite passate: Le memorie  nelle cellule

Lo psicoterapeuta Morris Netherton è stato il primo a documentare una serie di casi in cui emicrania, ulcere, epilessia e altre gravi malattie croniche, erano correlate con traumi di vite passate (1978). Prima di lui, Alice Bailey, in Esoteric Healing (1953), aveva  affermato che cancro, disfunzioni cardiache e malattie gravi erano frutto di eredità karmica.

Più recentemente Stanislav Grof, attraverso la terapia esperienziale, ha potuto constatare che noi tutti portiamo importanti impronte inconsce derivanti da incidenti fisici e  traumi relativi a eventi della vita attuale (Grof, 1985).

Quel che risulta è che ogni malattia, operazione, frattura, privazione o ferita, sia del corpo che della psiche (che sono profondamente connessi), resta registrata nel corpo eterico, producendo un certo grado di malfunzionamento, a livello sia fisico che psichico.

E dato che  i campi energetici sono multidimensionali, molto spesso accade che un trauma di vita passata lasci una sorta di “impronta” nella stessa regione del corpo in cui si è verificato.

Sono numerosi gli osteopati e i fisioterapisti che hanno riferito di come spesso emergono memorie di “vite precedenti” durante un massaggio profondo o una sessione di Rolfing. Questa è anche la mia esperienza: sia quando ho ricevuto io stessa questo approccio, che quando l’ho utilizzato, è capitato che emergessero spontaneamente memorie che  risultavano “precedenti” rispetto al tempo presente, eventi  di  cosiddette “vite passate”.

A proposito di questo tipo di contenuti, Netherton cerca di sottolineare che la cosa più importante non è se si tratti veramente o meno di una vita passata, ma se elaborare quel vissuto porti benefici o meno al soggetto.

Egli afferma  che la sua priorità non è provare la reincarnazione, ma utilizzare quanto emerge per il sollievo dai problemi e la guarigione che ne possono derivare. Se la persona preferisce, può trattare il materiale recuperato come immaginazione, e questo non cambia i risultati del processo.

Quanto sorge dal profondo, si tratti di reali memorie di vite passate, o di immagini simboliche, poco importa; se l’inconscio fa emergere quell’informazione è proficuo utilizzarla. La mia esperienza è che elaborare quel materiale può condurre al superamento della tematica limitante.   

FONTI

https://www.ampupage.eu/news21.htm

Ian Stevenson, Le prove della reincarnazione, ed. Armenia

Alice Bailey, Esoteric Healing, Barnes & Noble