Conservare la Speranza
Conservare o meno la speranza nelle situazioni difficili può fare la differenza? Un’attitudine positiva alleggerisce la percezione del dolore o del malessere, mentre una negativa può acuirla e peggiorarla.
Gran parte del dolore che proviamo, si tratti di dolore fisico o emozionale, ha a che fare con come usiamo la mente.
Contenuti
- Prove dell’influenza del pensiero su organismi viventi
- Conservare la Speranza a prescindere dalle circostanze
- Conservare la Speranza e non arrendersi mai: la storia di Louis Zamperini
- Coltivare la Speranza : usare la mente come strumento positivo
- Conservare la Speranza : il successo di uno apre la possibilità per tutti
- Conservare la Speranza : ripulire il passato
Tieni presente che il dolore, sia esso del corpo o della mente, è innanzi tutto un segnale, una notifica dell’inconscio che abbiamo bisogno di cambiare qualcosa nella nostra vita, si tratti di scelte pratiche o di attitudine.
Prove dell’influenza del pensiero su organismi viventi
Per provare l’influenza del pensiero su organismi viventi sono stati condotti numerosi esperimenti seguendo protocolli rigorosamente scientifici, fin dagli anni Sessanta del Novecento.
Per esempio il lavoro di William G. Braud e Marilyn A. Schlitz ha dimostrato che l’intenzione umana può influenzare batteri, lievito, piante, formiche, pulcini, topi, gatti, cani.
I loro studi sugli esseri umani dimostrano che l’intenzione può influenzare le preparazioni cellulari umane, l’attività enzimatica, l’attività motoria, l’attività del sistema nervoso, l’attività cerebrale.
Negli anni Novanta l’esperimento dei ricercatori Targ e Sircher con il pensiero positivo a distanza su malati di Aids dimostrò in modo inoppugnabile come il gruppo trattato avesse avuto miglioramenti significativi in salute e umore. Sempre di quegli anni e lo studio del MAHI (Mid-American Heart Institute) sull’effetto della preghiera intercedente a distanza su un gruppo di pazienti cardiaci ospedalizzati durante dodici mesi.
Le conclusioni sono state che eventi sfavorevoli, sintomi e periodo di ospedalizzazione erano sensibilmente diminuiti per il gruppo per cui si era pregato. Gli esperimenti non fanno che confermare ciò che sciamani e guaritori delle più diverse tradizioni dicono da sempre: la cura più importante è sperare intensamente per salute, esito positivo e benessere nonostante tutto.
Chi è convinto che non ci sia nulla da fare per alleviare la sua pena deve per prima cosa aprirsi a riconoscere che è la sua attitudine inconscia a rafforzare il malessere a livello psicologico.
Imparare a indurre un rilassamento sempre più profondo, avere fede nell’essere umano e in una dimensione più grande e coinvolgere l’inconscio ad aiutarci, può aprire la porta a esperienze del tutto nuove e sorprendenti.
Conservare la Speranza a prescindere dalle circostanze
Vicktor Frankl, noto psichiatra e scrittore austriaco sopravvissuto ad Auschwitz, fu uno dei primi a scrivere di Psiconeuroimmunologia (la PNI riguarda ricerche interdisciplinari che si propongono di comprendere in che modo le funzioni psicologiche influiscano sulle attività immunologiche).
Nel lager aveva avuto modo di osservare come erano in grado di sopravvivere soltanto le persone che riuscivano a conservare la speranza e ad attribuire un senso alla loro sofferenza. Senza la fede nella vita nonostante tutto, le persone si arrendevano e morivano, spazzate via dalla depressione e dalla degradazione.
Anche le testimonianze di sopravvissuti a incidenti aerei, rimasti a lungo in luoghi inospitali prima di essere soccorsi, affermano lo stesso principio: mantenendo nonostante tutto speranza e coraggio, l’inconscio può far emergere capacità di risposta assolutamente al di là dei limiti che la mente può concepire, tali da superare sfide che sembravano insormontabili.
La speranza e il coraggio, o la loro assenza, influenzano in modo potente la mente e il sistema immunitario e hanno un impatto determinante su come ci sentiamo, si tratti dell’umore, dell’evolversi del nostro quadro clinico, o dell’attivazione o meno di forza di reagire e creatività.
Conservare la Speranza e non arrendersi mai: la storia di Louis Zamperini
A questo proposito voglio riportare la storia di Louis Zamperini, che è anche stata rappresentata nel film di Angelina Jolie “Unbroken” (non spezzato\invitto).
La resilienza di Zamperini è a dir poco leggendaria ed è la dimostrazione pratica di come uno spirito indomabile e la capacità di non arrendersi mai, anche nelle circostanze peggiori, possano condurre alla salvezza.
Ora che stiamo affrontando momenti sempre più difficili, volendo comunque implementare coraggio, dignità e positività, possiamo veramente trarre profondi insegnamenti e ispirazione dall’esperienza straordinaria di quest’uomo.
Zamperini fu un atleta olimpico e durante la seconda guerra mondiale venne arruolato in aviazione. Durante un’azione militare sulle acque del Pacifico, l’aereo su cui volava insieme ad altri 11 soldati fu abbattuto e precipitò in mare.
Louis sopravvisse allo schianto assieme ad altri due compagni, senza acqua o viveri, in mezzo a un mare infestato da squali.
Alla deriva, su due scialuppe di salvataggio di 2 metri per 1, senza cibo né acqua, esposti a sole implacabile, tempeste, bombardamenti, squali, Zamperini resistette per 47 giorni, e con lui soltanto uno dei due altri superstiti, mangiando qualche pesce crudo preso con le mani e bevendo acqua piovana.
Dopo 47 giorni, sospinti da una tempesta, finirono per approdare su un’isola presa dai giapponesi. Zamperini e il suo compagno vennero perciò catturati e deportati in un campo di prigionia, dove erano destinati a sopportare pene anche peggiori di quelle patite in mare.
Zamperini è sopravvissuto altri due anni e mezzo nel campo di prigionia giapponese, un’altra prova eccezionale di sopportazione fisica e mentale, con fame, privazioni e particolari abusi e torture dedicati particolarmente a lui.
Il comandante del campo l’aveva infatti preso di mira e lo sottoponeva a prove durissime cercando di spezzarlo. Questa situazione andò avanti fino a che la fine della guerra decretò la liberazione.
Coltivare la Speranza : usare la mente come strumento positivo
Nel naufragio Zamperini è riuscito a rimanere in vita decidendo coscientemente di raccontare storie su come sarebbe sopravvissuto, descrivendo nel dettaglio ai suoi compagni i suoi pasti preferiti, i dettagli delle ricette, e la vita che si proponeva di vivere.
Egli si è spinse fino al punto di creare un elaborato rituale di visualizzazione della preparazione di pasti sontuosi, letteralmente mimando la preparazione dei cibi, e descrivendo nei dettagli gli ingredienti e i processi di cottura delle ricette.
Il compagno che si salvò partecipava attivamente ai racconti, mentre il terzo naufrago si rifiutò di ascoltare “stupide” storie, si lasciò andare e ben presto morì.
Tutto della cosiddetta “realtà” sembrava confermare a Zamperini che era impossibile sopravvivere alla deriva per un tempo indefinito senza cibo né acqua. Così come la stessa logica portava a supporre che era impossibile sopravvivere alle condizioni disumane e alle torture a cui era sottoposto nel campo di prigionia giapponese.
Ma lui continuò costantemente a raccontare a se stesso e ai suoi compagni storie su come sarebbe stata la sua vita dopo la guerra, a descrivere i pasti che avrebbe preparato, e i dettagli di cosa avrebbe fatto una volta tornato a casa.
Zamperini sopravvisse a prove “al di là dell’umano“, laddove molti altri avrebbero capitolato. Come mai? Egli si rifiutò di farsi limitare dalla comune convinzione che era impossibile sopravvivere a quelle condizioni. Consapevolmente creò nuove convinzioni di sopravvivenza per se stesso. In questo modo egli riuscì a non venire spezzato, a rimanere invitto.
Conservare la Speranza : il successo di uno apre la possibilità per tutti
L’ispirazione che possiamo trarre da questa storia, è la forza di non lasciarsi abbattere innanzi tutto, e che è possibile conservare dignità e voglia di vivere e di lottare a prescindere dalle circostanze.
Zamperini è riuscito nella sua impresa perché ha voluto credere fermamente che, nonostante le avversità, sarebbe riuscito a vivere la vita che voleva. Innanzi tutto ha pensato che fosse possibile salvarsi, e ha usato consapevolmente la mente come un valido supporto e non per deprimersi e scoraggiarsi.
Abbiamo molte evidenze, soprattutto in campo sportivo, di come quando un elemento fissa un nuovo record e mostra che un’impresa è possibile, per l’inconscio cadono delle barriere mentali. Molti altri, di lì a poco, riescono in imprese simili che anche per lungo tempo, erano state precedentemente ritenute impossibili.
E ovviamente, il primo che ha superato il limite, ha dovuto necessariamente innanzi tutto crederlo possibile. Attenzione quindi: quali storie stiamo raccontando a noi stessi ogni giorno?
Stiamo creando consapevolmente pensieri e credenze che affermino la vita e il mondo in cui desideriamo vivere? Questo è senz’altro un buon momento per considerare questi temi.
Qualunque sia la situazione, dobbiamo continuare a tenere accesa in noi la fiamma della speranza e del coraggio e allora potremo dare alla nostra Mente Inconscia la possibilità di sorprenderci con i suoi prodigi.
Ad esempio, si conoscono i casi di individui che, coinvolti in terribili incidenti, sono stati in grado di coprire grandi distanze a piedi per chiedere soccorso, nonostante gravi mutilazioni che avrebbero dovuto come minimo farli morire dissanguati.
Il potere dell’immaginazione e la determinazione a non mollare possono fermare emorragie e creare insensibilità al dolore, capacità proprie degli yogi e di antiche pratiche mistiche che a volte si attivano naturalmente in situazioni di emergenza.
Rimanere comunque in una predisposizione mentale ed emozionale positiva da le migliori possibilità per la riduzione del dolore, sia esso fisico che emozionale. Se abbiamo aspettative negative, inibiamo l’accesso alle potenzialità positive che sono ugualmente presenti nella stessa situazione.
L’attitudine positiva ci spinge a superare i limiti consolidati e ad aprire la porta a potenzialità inconsce ancora sconosciute e irrealizzate. E, visto che è il dentro a determinare il fuori, questo si riflette anche sulla cosiddetta “realtà”.
“Tutto quello che chiederete pregando, credete che l’avete ottenuto e vi avverrà”, si trova nel Vangelo di Marco, 11, 24. Con un atteggiamento positivo possiamo trasformare circostanze avverse in occasioni che ci stimolano a superare i limiti troppo stretti della logica e ad aprire le nostre ali verso la realizzazione del nostro potenziale più profondo.
E’ necessario che continuiamo a tenere ben presente l’incredibile impatto che i nostri pensieri hanno sulla percezione del dolore e sul nostro sistema immunitario dal quale ci viene la forza per reagire.
Conservare la Speranza : ripulire il passato
E’ importante diventare più consapevoli di come usiamo il pensiero quando stiamo male. Quante delle nostre aspettative negative preparano un programma dal quale non c’e scampo? Il malessere, compreso dolore e malattia, si fermerà a lungo e volentieri se continueremo a nutrirlo con lo scoraggiamento e le peggiori previsioni.
E il caso di soffermarsi sulla potenza delle parole, perché portano con sè un programma ben preciso. Se ci si aspetta un decorso infausto, sarà molto difficile conservare la voglia di reagire e di vivere. Senza la voglia di vivere le condizioni psicofisiche peggioreranno velocemente.
Con l’aggravarsi della depressione e con l’unica prospettiva del più oscuro scenario, la percezione del disagio e del dolore peggiorerà drasticamente.
Le difficoltà non risolte del passato, anche di vite passate a volte, possono aggravare le nostre paure del presente, così come tendenze alla negatività e alla sfiducia.
Per esempio, con Ipnosi, Ipnosi Regressiva, PNL e DMOKA possiamo comunicare con l’inconscio e facilitare l’armonizzazione del passato e riprogrammare i condizionamenti che ci portano a vedere e percepire una realtà minacciosa e ostile. Ed è possibile imparare ad autogestire memorie e stati disturbanti con EFT, EFT-Integrata e TAI , e favorire scelte migliori.
Per quanto oscuro sia lo scenario che gli eventi stanno al momento evocando, è importante proiettare davanti a noi un futuro che rispecchi quello che vogliamo incontrare, scegliendo consapevolmente di lavorare sulle tendenze negative della mente, se ci sono, per poter rappresentare dentro di noi il modello del mondo in cui vogliamo vivere e prosperare.
FONTI
Linn Mc Taggart, Il Campo del Punto Zero, ed. Macro
https://nospoiler.it/2018/10/02/unbroken-storia-vera-louis-zamperini-ispirato-angelina-jolie/