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Usare bene la mente sarebbe di estrema importanza. Si tratta di uno strumento molto complesso, il suo potenziale è altissimo, ma lo usiamo bene o male? Dalla mente dipende infatti la nostra visione del mondo, e come ci sentiamo con noi stessi e con la vita.

Per esempio le nostre convinzioni hanno un’infinità di conseguenze, che possono essere buone per noi, o molto negative.

Freud ha paragonato la mente ad un iceberg, nel quale la parte che emerge dall’acqua,  è la mente conscia, c.a.il 5%, mentre la parte sommersa e nascosta, l’inconscio, è il restante 95%. Queste due parti hanno infinite interazioni, ma non significa che vadano  sempre d’accordo …

La mente conscia, quella piccola, possiamo chiamarla anche mente logica o razionale. Essa ci permette di pensare, essere consapevoli e in definitiva crescere. Siccome è in superficie ci sentiamo più a nostro agio con lei, ci sembra di conoscerla meglio.

Grazie a lei sviluppiamo direttamente l’intelligenza con la quale acquisiamo la conoscenza. Ci permette il pensiero (teniamo comunque presente che ci sono sempre due livelli di pensiero, uno cosciente e uno sotterraneo e inconscio), la capacità di analisi e pianificazione, la creatività e tutto ciò di cui abbiamo consapevolezza.

La mente conscia può occuparsi di poche cose alla volta, da 7 a 9 al massimo; ci rende possibile prendere delle decisioni adeguate basandosi sulle condizioni e sull’analisi che  può effettuare   riguardo alle circostanze. Per le sue valutazioni si basa su ciò che è stato imparato utilizzando  il serbatoio dei ricordi e delle memorie immagazzinate.

L’inconscio governa la nostra vita

In definitiva, la parte conscia è quella che nella nostra percezione appare più presente, anche se ci sfugge che è ciò che dall’inconscio confluisce nel conscio a contribuire in prevalenza all’intima percezione di chi sentiamo di essere. L’insieme di conclusioni che abbiamo tratto da ciò che abbiamo vissuto, e di convinzioni che ne sono derivate, il tutto  mediato dall’inconscio, determina poi quell’insieme di esperienze che chiamiamo appunto passato, presente e futuro.

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Joan Mirò, La Terra Arata

E’ quindi la mente non conscia, detta perciò inconscia, con una dimensione infinitamente più vasta dell’altra, a esprimere la maggiore potenza nel determinare la nostra vita. L’inconscio è responsabile del coordinamento dei miliardi di sofisticate funzioni che permettono il funzionamento ottimale del corpo-mente. Ma non solo. E’ la sede delle emozioni e della personalità, di istintie impulsi, e perciò gestisce le azioni, l’intuito, la creatività profonda,  l’attività mentale involontaria e l’attività onirica.

E’ il contenitore della memoria di tutti gli attimi in cui abbiamo vissuto, perciò è un infinito deposito di risorse inconsce. Attenzione però: allo stesso tempo custodisce anche tutto ciò che ci ha traumatizzato e fatto soffrire, e perciò anche i nuclei ancora attivi della nostra nevrosi e dei nostri limiti. E’ da questo che scaturiscono le azioni irrazionali che così spesso in noi ci sorprendono, e le ragioni nascoste all’origine del frequente non allineamento dell’inconscio con le nostre iniziative basate su valutazioni logiche e  ponderati desideri consci.

I tre cervelli

Il neuroscienziato Paul MacLean ha sviluppato negli anni Settanta la teoria del “Triune Brain”, o cervello tripartito. Secondo MacLean nel corso dell’evoluzione il cervello si è strutturato e suddiviso in tre sistemi principali, come strati sovrapposti: il Cervello rettile, che corrisponde al tronco encefalico; il Cervello mammifero, corrispondente al sistema limbico; la Neocorteccia con i due emisferi.

La mente conscia o ragione si basa sul cervello più recente, mentre la mente inconscia sui cervelli più antichi, il cervello rettile e il cervello limbico.

Il cervello rettile, il più interno, gestisce il respiro, il flusso sanguigno, i comportamenti istintivi, la salivazione e il metabolismo. Esso decodifica  inoltre i segnali di piacere o dolore, il senso di pericolo e sicurezza, ci spinge a restare al sicuro nella nostra zona comfort e ad allontanarci dai dispiaceri della vita. È quello che, ad esempio, ci fa sbattere le palpebre per favorire l’idratazione e proteggere gli occhi  e  ci fa alzare il braccio, prima ancora di poterci pensare, per evitare un colpo in faccia.

Sopra al cervello rettile, il cervello limbico si occupa di tutto ciò che ha a che fare con le emozioni, la gestione dell’affettività e della relazione con gli altri. In definitiva, è quella parte reattiva che registra in modo silenzioso e suscettibile tutte le nostre esperienze sensoriali.

Esso cataloga le emozioni più intense come indicazioni da riutilizzare successivamente per condizionare le nostre abitudini e coordinare le nostre risposte automatiche. Possiamo quindi affermare che è la mente inconscia a condurre  la nostra vita.

Per questo sarebbe di vitale importanza istruire la mente conscia a comunicare in modo utile e positivo con l’inconscio. Fortunatamente ci sono svariate tecniche per favorire la comunicazione tra le due menti, e la risoluzione dei conflitti che spesso ci sono tra loro, come ad esempio le tecniche ipnotiche e l’AutoipnosiEFT , EFT-I e TAI, e molte altre.

Usare bene la Mente: attenzione a cosa la mente trasmette al corpo

Le discipline orientali hanno sempre affermato che la realtà è maya, illusione creata dalla mente, e sempre di più la fisica quantistica è in grado di dimostrarlo. Quanti di noi ricordano che ciò che definiamo reale è solo un’illusione essendo il riflesso di pensieri, condizionamenti, memorie, convinzioni, emozioni ..?

Possiamo certamente affermare, e per nostra esperienza personale, che la mente è il posto dove  tutto  “accade”  in primo luogo! Nella mente generiamo, immaginiamo, creiamo, pianifichiamo ciò che poi si manifesterà in risposta a sollecitazioni esterne, circostanze e eventi. I nostri successi cominciano nella nostra mente, e allo stesso modo anche tutti i nostri blocchi e limiti derivano da pensieri e convinzioni, in maggioranza inconsci.

E’ fondamentale  tenere sempre presente la connessione corpo/mente, di cui molti non sono nemmeno consapevoli. Ad esempio, se abbiamo “pensieri di tensione”, essi possono venire avvertiti  come tensione nei muscoli del collo, delle spalle, del diaframma, o anche come dolore alla testa.

Se sono ricorrenti i “pensieri di preoccupazione” lo stomaco li accuserà e inizierà a funzionare male. I “pensieri di paura” possono avere un impatto nocivo sulla respirazione, sui reni, e su altri organi.   I “pensieri di rabbia” ma anche di invidia, gelosia e rancore, indeboliscono il fegato e alzano la pressione nel sangue.

Usare bene la Mente:  chi è il padrone?

Ad un livello più sottile, i nostri pensieri possono produrre “sentimenti”, molto prima di palesare   una risposta somatica. Ad esempio, se sale alla mente il ricordo di qualche perdita passata, la memoria forma pensieri che possono condurre a sentimenti di tristezza.

Se vediamo qualcuno con cui abbiamo un sospeso e ci ricordiamo come ci siamo arrabbiati per quello che ha detto o fatto, noi ri-creiamo lo stato mentale che riattiva sentimenti di irritazione o rabbia.

Se  pensiamo a qualche situazione futura,  è meglio fare attenzione a non proiettare immagini o convinzioni che si rifanno a eventi negativi del passato. La ripetizione di questo schema può diventare una vera e propria programmazione in negativo.

Fintanto che filtreremo tutto attraverso le esperienze della storia personale (originata dal karma e dalle credenze inconsce) e le convinzioni che ne sono derivate,  non possiamo dire di conoscere la “realtà”, ma ognuno vedrà  attraverso il filtro dei suoi condizionamenti, per la maggior parte inconsci.

In questo stato di cose  è la mente il padrone, non certo la consapevolezza della persona. Com’è per te? La tua mente fa ciò che le chiedi o sei tu che segui lei, subisci qualsiasi pensiero emerga, e vai in reazione? Sei tu il padrone della tua mente o sei lo schiavo di ciò che ti passa per la mente?

Ognuno di noi è alle prese con questo tema, che ne sia consapevole o no: come imparare a usare bene la mente e acquisire distanza dai contenuti mentali per mantenere calma e centratura a prescindere da quello che raccontano i pensieri.

Usare bene la Mente : sviluppare l’osservatore

Poter contare su una mente positiva e fiduciosa, invece che essere perennemente alle prese con una mente pessimista e preoccupata, fa sicuramente una grossa differenza nella vita. Per ristabilire la padronanza mentale, da centinaia di anni la pratica principale è l’arte della meditazione.

Nel corso del tempo varie scuole spirituali hanno prodotto altrettante  tecniche di meditazione, c’è quindi veramente una nutrita scelta su cui contare, a seconda della propria indole.

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Calendario Filosofico

Nella meditazione, diventiamo consapevoli cheio sto semplicemente osservando qualsiasi cosa stia avvenendo sullo schermo della mente”. Noi siamo perlopiù abituati a perderci nelle immagini e nelle situazioni che passano sullo schermo della nostra stessa mente, così come facciamo quando vediamo un film. Siamo “identificati” col contenuto della mente.

In questo stato siamo preda  di tutto quello che la mente paventa e delle emozioni che ne derivano.  La pratica della meditazione gradualmente ripristina la nostra capacità di conservare la consapevolezza di essere quello che  guarda, l’ osservatore, il testimone di ciò che sta avvenendo sullo schermo della mente.

Quando si creerà più spazio tra i pensieri potrà accadere un’esperienza della vera natura della mente, un vuoto ricolmo delle qualità dell’essere, allora avrai l’esperienza diretta del tuo vero Sé, eterno, in pace,  intoccato da tutto quello che accade alla periferia. Per personale esperienza posso affermare che è un’esperienza che, anche se può essere breve in termini di minuti, trasforma completamente la  visione delle cose.

Usare bene la mente: fare pace col passato

Se ci ritroviamo con una mente spaventata, turbata e negativa abbiamo bisogno di riprogrammarla perché possa diventare uno strumento  utile, che ci sostiene nel nostro cammino. Sono ormai numerosissime le tecniche che possono aiutarci a farlo.

Dobbiamo però voler entrare dentro noi stessi e guidare l’inconscio a pacificarsi con i principali traumi che ancora hanno il potere  di turbarlo. “Nella vita crescere significa scendere in profondità dentro te stesso, lì sono le tue radici”. Osho

Liberarsi da traumi e programmi negativi significa fare spazio nella cantina della mente, e fare in modo che possa filtrare della luce. Allora l’inconscio sarà molto più disponibile a seguire le indicazioni offerte dalla mente conscia. Se l’inconscio è troppo oberato dalla programmazione negativa continuerà a proporti la sua priorità, liberarsi dal dolore, e potrebbe essere ben poco disponibile ad aiutarti a realizzare successo e abbondanza.

Oltre a Ipnosi, PNL e le tecniche di psicologia energetica, DMOKA, o Deprogrammazione Neuro-Emozionale per mezzo di movimenti oculari, cinestesici e uditivi, è uno strumento potente e nella maggioranza dei casi molto rapido per la risoluzione di traumi e shock.

Molto utile nel favorire la riprogrammazione anche Psych-K, o Kinesiologia Psicologica, che utilizza il test muscolare per comunicare con l’inconscio, favorire un  migliore bilanciamento emisferico e cambiare le convinzioni.

E più  si fa spazio nella “cantina” della mente, più luce può giungere dal Superconscio, la parte saggia e trascendente, intoccata dai problemi  della personalità.

FONTI

Annalisa Faliva, Autoipnosi per Vincere il Dolore, Ipnosi, autoipnosi e meditazione per il benessere di corpo, mente e spirito, ed LSWR

https://www.biosalus.net/pnei/istinto-emozione-ragione-la-teoria-dei-tre-cervelli.html